Visioni d'insieme

I veri abitanti dello spazio, i colori

I veri abitanti dello spazio, i colori

Vibra diffondendo l’energia che contiene, profondamente si spande chi gli passa accanto, placidamente un altro gli si affianca.

Insieme per contrasto rivendicano il diritto di essere. Un manifesto, una presa di posizione, un sentimento, emozioni che si stratificano sino a perdere la loro fugacità.

“Per me i colori sono degli esseri viventi, degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo. I colori sono i veri abitanti dello spazio. La linea non fa che viaggiarvi attraverso e percorrerlo; essa passa soltanto” disse Yves Klein, che sul tetto di un palazzo si divise il mondo con il poeta Claude Pascal e lo scultore Arman, lui scelse il cielo e passò la vita alla ricerca del blu perfetto per riprodurne l‘armonia e l’assolutezza.

Si specchiano sfiorandosi solo sulla linea dell’orizzonte il blu e il verde, perdendosi l’uno nell’altro. Non ci sono confini, nulla li delimita, si uniscono e rinascono insieme. Nuovo essere dalle sfumature cangianti. Perdersi e ritrovarsi nella luce che li illumina. Nuovi colori si affacciano, dal rosa tenue e delicato all’arancione che si fonde con il rosso e se arriva la notte con il blu corre avanti e si tuffa nell’abbraccio di due esseri simili dando vita al viola.

Il giallo unisce cielo e terra negli sconfinati campi di grano. Il bianco risalta nei particolari di una nuvola che corre sola nel cielo. L’argento è un riflesso sulle foglie d’ulivo, l’oro è il riverbero della luce nelle ore più calde.

In un tripudio che non ha mai fine, come un’ebrezza, una gioia incontenibile.

“Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno” disse Paul Klee che dei colori si dissetava sino a raggiungere quello stato di ebrezza. Sino a vedere quella danza infinita sotto i suoi occhi, sino ad essere un tutt’uno insieme a loro. Ed ecco l’attimo perfetto, la beatitudine.

“Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione” scrisse Matisse, con un pennello in mano e l’infinita tavolozza dei colori al suo fianco.

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