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Il mare e i suoi mondi possibili sono al centro delle opere pittoriche di Mario Red De Gabriele,
artista barese vincitore della pop up open call del Phest di Monopoli. Pittore tra i fotografi sbalordisce per i suoi scenari marini che ondeggiano tra realtà e sogno.
Sotto’acqua si anima il mondo incantato delle tue meravigliose creature. Come sono nate?
Questi mondi fantastici nascono nella mia mente durante immersioni in apnea. Quando mi tuffo, il silenzio avvolgente crea un’atmosfera unica in cui ogni suono e distrazione svaniscono. Questa tranquillità mi permette di immergermi completamente nell’habitat marino che mi circonda facendomi sentire parte di esso. In quei momenti di connessione profonda con l’ambiente, la mia immaginazione prende vita, è come se una lampadina si accendesse nella mia mente, rivelando un universo di meravigliose creature e scenari incantevoli. Le forme e i colori che osservo, le strutture degli scogli plasmate dallo sbattere delle onde, si mescolano con le emozioni e le sensazioni che provo. Questi elementi naturali, insieme a piante selvatiche e inventate, diventano fonte di ispirazione: danno origine a un immaginario ricco e straordinario dove ogni dipinto diventa una finestra su un mondo surreale.
Ricrei un mondo che non esiste e dove gli esseri umani sono assenti, è la ricerca di un altrove?
Non la considererei una ricerca di un altrove, ma piuttosto un riconoscimento del fatto che un giorno la natura si riapproprierà di ciò di cui ci siamo impossessati. Questo meccanismo lo abbiamo già osservato durante il lockdown per il COVID-19. Per le strade di alcune città si son visti circolare animali selvaggi che solitamente sono spaventati dalla presenza della figura umana. In mare la fauna è aumentata grazie alla diminuzione della pesca intensiva. Gli animali hanno così potuto vivere in modo naturale.
Nei miei dipinti l’essere umano talvolta è presente, ma sempre sottomesso alla natura e alle creature che lo circondano. In questo modo il mio lavoro cerca di creare un ponte tra passato e futuro, entrambi lontanissimi: parlo di abiti medievali e di animali ancora inesistenti, eliminando il presente e portando con sé solo superstiti sottomessi.
Nei tuoi quadri tutto è in evoluzione: i fiori, gli animali dai tratti in parte umani, gli abiti che ricordano un passato lontano, un novello paese delle meraviglie. Ma alla fine, dopo tanto stupore lo spettatore torna alla sua vita con occhi nuovi o non c’è redenzione per l’essere umano?
Nei miei quadri l’evoluzione è un tema centrale poiché riflette il continuo cambiamento e la trasformazione che caratterizzano la vita. I fiori, gli animali dai tratti umani e gli abiti che richiamano un passato lontano creano un paesaggio che invita lo spettatore a esplorare un novello paese delle meraviglie. Il mio intento è quello di offrire uno spazio di stupore e riflessione, dove il fantastico si mescola con il reale. Quando lo spettatore torna alla sua vita quotidiana, spero che porti con sé una nuova consapevolezza e una prospettiva rinnovata. La bellezza e la fragilità della natura, così come le interconnessioni tra esseri viventi, possono ispirare un cambiamento interiore. Tuttavia, la redenzione per l’essere umano non è garantita. Sta a ciascuno di noi scegliere di riconnettersi con il mondo e di assumere un ruolo attivo nella sua protezione e tutela. I miei dipinti sono un invito a riflettere su queste possibilità e a considerare il potenziale di evoluzione non solo nel mondo naturale, ma anche dentro di noi.
Cosa crea incanto nel tuo mondo?
Nel mio mondo l’incanto è creato da una combinazione di elementi che si intrecciano in modo armonioso. Prima di tutto c’è la bellezza della natura: i colori vivaci dei fiori, le forme uniche degli animali e i paesaggi che sembrano quasi magici. Ogni dettaglio racconta una storia e mi invita ad esplorare più a fondo.
Inoltre l’incanto deriva dalla fusione tra il reale e l’immaginario. Gli animali dai tratti umani e gli abiti che richiamano un passato lontano creano un’atmosfera di meraviglia, dove il fantastico si mescola con la familiarità. Questa combinazione stimola la curiosità e la fantasia, permettendo a chi osserva di immergersi in un universo unico.
Infine, l’incanto è amplificato dall’emozione che queste opere suscitano. Attraverso l'arte, cerco di comunicare sentimenti di meraviglia, nostalgia e speranza, invitando tutti a vedere il mondo con occhi nuovi. È in questo dialogo tra natura, immaginazione ed emozione che si genera l’incanto nel mio lavoro.
Se dovessi scrivere il manifesto del tuo mondo immaginifico che parole useresti?
1. Meraviglia: Celebriamo la bellezza della natura in ogni sua forma, riconoscendo che i colori, i suoni e i movimenti del mondo naturale sono un linguaggio di incanto.
2. Immaginazione: Invitiamo a esplorare l'invisibile e l'ignoto, dove le creature fantastiche danzano tra le foglie e i sogni prendono vita nelle pieghe del quotidiano.
3. Connessione: Riconosciamo le interconnessioni tra tutti gli esseri viventi, sostenendo che ogni forma di vita ha un ruolo nel grande arazzo dell'esistenza.
4. Trasformazione: Abbracciamo il cambiamento come un'opportunità di crescita, sia per la natura che per noi stessi, permettendo che l'evoluzione guidi il nostro cammino.
5. Nostalgia e Futuro: Guardiamo al passato con amore e rispetto, immaginando un futuro dove l'armonia tra uomo e natura è non solo possibile, ma essenziale.
6. Sogno e Realtà: Invitiamo a sognare ad occhi aperti, sfidando i confini della realtà e creando spazi dove la magia si intreccia con la vita di ogni giorno.
7. Rispetto: Promuoviamo la cura e la protezione del nostro ambiente, riconoscendo che la bellezza del mondo è un dono da custodire e celebrare.
8. Inclusività: Accogliamo tutte le espressioni artistiche e culturali, celebrando la diversità come fonte di ricchezza e ispirazione.
Questo manifesto rappresenta un invito a esplorare e a sognare, un modo per condividere la visione di un mondo dove l’immaginazione e la natura si fondono in un abbraccio di meraviglia.
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