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La botanica dei ricordi, Laura Capra

La botanica dei ricordi, Laura Capra

“Vi ricordate quando raccoglievamo le more?”

Nel viaggio di ritorno dalla casa madre, in Sardegna, ha modo di ripensare alla sua vita, in quel viaggio in cui il tempo si è sgranato perdendo i contorni tra passato e presente.

Quando il tempo profumava di estati al mare o in campagna, quando ci si arrampicava sugli alberi e si mangiava tutti insieme cucinando ciò che l’orto regalava.

Laura Capra chiede inizialmente ad amici e parenti di raccontarle un ricordo legato alla botanica, poi la domanda la riversa nel mondo virtuale, i social si animano come l’uomo di latta e chiedono ed ottengono un cuore nuovo fatto di attimi di pura bellezza, quel pino su cui farsi cullare dal vento, il photos che è morto quando non si è sentito amato, il gelsomino arabo rinato a nuova vita, il latte bianco dei fichi che scivola tra le dita.

Nasce così La botanica dei ricordi piccolo scrigno di memorie, racconti ed emozioni curato da Laura Capra ed edito da Ziczic. Come scrive l’ideatrice e curatrice del progetto “I ricordi sono come piante rare: richiedono cura, attenzione e la volontà di essere condivisi per continuare a vivere. Questo piccolo libro raccoglie racconti intrecciati alla botanica, storie che parlano di radici, fioriture, legami profondi con la natura, ma soprattutto della capacità dei ricordi di nutrire e trasformare chi li custodisce”.

Laura è un’aggregatrice di persone, dice chi la conosce bene e anche una divulgatrice di storie, cuntista degli anni Duemila.

“Ho capito che l’eredità di mia madre è la cura delle piante e ricevendo tutti quei ricordi man mano la ferita si è ricucita un po’ di più”.

Le dedica questo piccolo prezioso libro “A mia madre, che mi ha insegnato silenziosamente ad amare le piante piantando il seme della curiosità e della cura, dedico queste pagine. Che possano essere un giardino in cui il passato fiorisce ancora, un luogo dove i ricordi trovano cura e amore per non svanire mai”.

E per farlo nascere sceglie un sabato di maggio “ho chiamato tutti a raccolta, c’era il sole e abbiamo fatto le pizze. Mi ricordo le mani di tutti, erano blu”, stavano imprimendo i loro ricordi botanici su cartoncini. Laura sceglie la cianotipia “perché è una magia, non sai mai se viene bene, soprattutto per me che non rispetto le regole”.

La carta assorbe i ricordi imprimendoli per sempre nei cuori di chi sfoglia La botanica dei ricordi.

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