Vicoli e chiese, riscoprire Triggiano

Solo cinquanta metri, solo cinquanta, prima di arrivare dinanzi alla facciata della chiesa matrice di Triggiano. Una sera fredda di dicembre.

Rosa ci guida tra le vie del centro storico del suo paese, da una parte l’antico forno in pietra che evoca ricordi, e poi ancora vicoli, le pietre bianche i balconi con fiori e addobbi di Natale. Ancora cinquanta metri per poi ritrovarsi ad osservare l’inconsueta chiesa di Santa Maria Veterana, la recente facciata in pietra bianca con l’antico rosone raccontano di secoli di cambiamenti, modifiche, interventi. La storia è negli strati, dall’ipogeo al tetto dell’attuale chiesa, in un lento inseguirsi, ed evolversi assecondando gli stili del tempo. Tra le tele e le statue della madonna, nella navata sinistra si rivela nella sua bellezza la cappella della madonna di Costantinopoli, che si sviluppa su ambienti strutturati su due piani collegati da scale, tutto in marmo. C’è un silenzio carico di preghiera nell’avanzare tra le navate, nell’osservare gli abiti delle statue nel rivolgere uno sguardo speranzoso.

Tornare a respirare l’aria della sera, tra i vicoli lontani dalle palazzine della seconda parte del novecento, pietra contro cemento armato, ancora pochi metri nel centro storico per catturare bellezza, storia e storie. Rosa racconta il suo paese, sotto un cielo di stelle, le luci colorate intermittenti  del Natale disegnano nuovi scenari, proiettano giochi sulle pareti delle case. Promette, Rosa, ancora cinquanta metri per un nuovo scorcio da scoprire prima che arrivi notte.