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Cucinare, fortunatamente, stanca

Cucinare, fortunatamente, stanca

Siamo nell’aula di una scuola immaginaria, di quelle che solo con la fantasia possono prendere vita.

Il maestro è Italo Calvino, con la sua aria un po’ da tartaruga stanca, che butta lì il concetto di leggerezza, che sì è “planare sulle cose dall’alto”, ma anche avere una intelligenza lucida e poetica al tempo stesso. Che sono tre condizioni essenziali per essere suoi alunni. Essere intelligenti, essere lucidi ed essere poetici. Come il volo perfetto di una piuma.

Tra i banchi di questa scuola immaginifica c’è sicuramente Sofia Fabiani (@cucinare_stanca) che avrà anche gli occhi impastati di sonno e le guance segnate dal cuscino, ma afferra il concetto al volo, lei che sa farlo. “Ho tutti i pezzetti sparsi di tutto, ma non li so mettere insieme, spesso non li trovo, ma quasi sempre non so cosa fare … anche i coriandoli stanno in una busta e servono a qualcosa e noi, che stiamo a coriandoli, possiamo provare a dargli un senso, un sistema” scrive lei  per introdurre la ricetta della pasta patate e provola.

Se il maestro avesse potuto leggere il suo compito avrebbe sorriso compiaciuto della sua allieva che tra una ricetta e l’altra impasta sorrisi, frulla punti di vista, prese di posizione, racconta storie, praticando piccoli squarci di vita reale in quel frullatore che sono i social, dove tutto è lucido, luminoso, saturo e bello.

A fare l’elenco dei presenti in classe c’è il supplente, Gianni Rodari, è a lui che Fabiani ha confidato di volersi chiamare, sui social, @cucinare_stanca, un ossimoro nell’era della performance. Dall’ultima fila Fabiani, sembra svogliata, distratta, annoiata. Perfetta quindi per il maestro e il suo supplente che di lei parlano durante i consigli di classe che è un po’ come “un indovinello avvolto in un mistero all'interno di un enigma”, confonde le acque, lascia ignari i distratti.

L’alunna Fabiani scrive di carciofi alla giudia e la chiave del bagno del piccolo Flavio squarcia il cuore. Ha imparato bene la lezione, ti confonde facendoti credere di parlare di pastelle e bilanciamento di ingredienti e invece butta lì l’importanza delle piccole cose, l’attenzione a tutto ciò che appare ininfluente. Alla cura, al tempo.

Scrive un libro che è esattamente come lei, divertente e sagace. A chi vuole cucinare per l’ultima cena tra amici i maltagliati ceci e guanciale, insegna “la magica arte di sapersi vendere”. A chi ama i bignè craquelin alla crema, rivela “l’incapacity di avere contezza di quello che sta succedendo nella nostra vita” e quando sceglie una ricetta per il 25 aprile, quale mai potrà essere? Naturalmente la pastasciutta antifascista della famiglia Cervi “perché pensiamo, sogniamo e agiamo da antifascisti”.

Ormai l’anno scolastico è al termine, arriva il preside, perso tra mille pensieri sospesi tra le note delle sue canzoni, è Lucio Dalla, le si avvicina e le dice, cara Fabiani, hai imparato la lezione, “l'impresa eccezionale, dammi retta è essere normale”, proprio come te.

Sofia Fabiani, Sonia per i distratti, sta girando l’Italia per presentare il suo libro Cucinare Stanca, manuale pratico per incapacy, edito da Giunti (la bellissima illustrazione di copertina è di Marta Puro). Se anche voi aveste voluto avere come insegnanti Calvino e Rodari e Dalla come preside, andate ad ascoltarla.

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