Visioni d'insieme

Le morgane d’Italia, Murgia e Tagliaferri

Le morgane d’Italia, Murgia e Tagliaferri

Quando una scrittrice sarda con un post rispose per le rime al ministro Salvini che le dava della radical chic

raccontando tappa per tappa la sua vita, l’Italia le ha tributato simbolicamente una standing ovation. Probabilmente quel post non è stato nulla di che per una persona che come donna e come scrittrice ha messo tutti i puntini sulle i che le competono. Per tutte le persone che quel post lo hanno letto, me compresa, è stato un punto di svolta. Lei è Michela Murgia una delle due mamme di Morgana. Un podcast prima e un libro ora che racconta “donne ruvide, antipatiche e controproducenti”, donne che non si sono quasi in nessun caso definite femministe ma “ciascuna ha lottato per se stessa, ognuna di loro aveva un sogno, ognuna di loro ha voluto essere il granello che rompeva il meccanismo”

La Murgia porta in giro per l’Italia le storie delle sue morgane, insieme all’altra mamma “della casa delle donne fuori dagli schemi” Chiara Tagliaferri, autrice di programmi radiofonici e coordinatrice editoriale di storielibere.fm. Insieme raccontano le storie straordinarie di donne fuori dal comune da Maria Lai a Zaha Hadid, dalle sorelle Brontë a Grace Jones

Ci sono poi le morgane che non sono ancora nate come Grazia Deledda, “che si è battuta con le unghie e con i denti per poter scrivere. E’ bastata la definizione del suo orizzonte e del modo in cui l’ha raggiunto per aprire la strada a me, quelle prima e dopo di me. Senza di lei non avrei mai potuto essere una scrittrice”.

Ed è tutto lì il senso. Creare un solco dove non c’era una strada, consentendo ad altre dopo di lei di percorrerla.

Ultima tappa di questo lungo tour in giro per l’Italia, a Bisceglie, al festival 42 gradi idee che bruciano. Il pubblico seduto su una infinita scalinata intento ad ascoltare i racconti di tutte queste donne che rimbalzano dall’una all’altra con un ritmo perfetto. 

Sembrano una l’antitesi dell’altra, rigore e tenacia da un lato, effervescenza e un pizzico di follia dall’altro, invece sono due pezzi dello stesso mosaico che si incastrano alla perfezione.

Mentre la Murgia sciorina l’elenco delle cariche pubbliche italiane a larghissima predominanza maschile, la Tagliaferri racconta del collettivo tedesco che durante il lockdown ha presentato al Governo un conto di 8.000 euro a testa per “lavoro supplementare non retribuito”, quel lavoro fatto di presa in carico degli anziani della famiglia, la cura dei bambini, la casa, le faccende domestiche e via via.

Ma tutte queste storie possono cambiare qualcosa? Possono cambiare la prospettiva dalla quale si guarda la propria vita.

Se una bambina nera nasce negli anni Cinquanta nel Mississippi segregazionista, non può contare su una buona stella. Se la nonna la invita ad andare nel bosco e scegliersi il ramo con il quale dopo l’avrebbe picchiata, è facile immaginarsi un destino infausto.

Ma quando con tenacia diventa l’individuo afro-americano più ricco del mondo, vuole dire che una possibilità c’è per tutte, anche per chi nasce con le carte sbagliate. 

La Murgia e la Tagliaferri fanno esattamente questo. Raccontano le storie che non ci sono mai state raccontate. Storie nate per essere ascoltate da un gruppo ristretto di amiche, che ora, a distanza di due anni dalla nascita di Morgana,  vengono ascoltate ogni mese da due milioni di persone.

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