Lavorare e amare. Amare e lavorare. Tove Jansson, Laura Pezzino

Girovagava nella vita con la sua midsommarkrans, fiori intrecciati appena colti in testa e il candore e lo stupore sempre sotto braccio.

Tove Janssen, pittrice, scrittrice e illustratrice nata a Helsinki nel 1914 che inventa i Mumin per creare un mondo in cui vivere in una perenne estate fatta di luce e gioia “lo sono in realtà una pittrice, ma all'inizio degli anni quaranta durante la guerra mi sono sentita così disperata che ho iniziato a scrivere fiabe” avrebbe voluto vivere in una estate perenne.

Aveva caricaturizzato Hitler ancor prima della seconda guerra mondiale. La devastazione e l’orrore di quello che è venuto dopo l’hanno portata a creare quella valle dei Mumin, piccoli strani ippopotami bianchi ripresi dai troll nordici.

Lavorare e amare. Amare e lavorare. Tove Jansson, scritto da Laura Pezzino, edito da Electa nella collana Oilà racconta la vita splendente di Jansson.

“Come i Mumin, anche noi in inverno andiamo in letargo. La vita finisce per un po’, poi in estate riaccade”.

Il primo Mumin, come racconta Laura Pezzino fu disegnato sul muro di un cottage di famiglia, in una estate radiosa, dopo una discussione con il fratello Per Olov. Sotto aveva scritto “La libertà è la cosa migliore”.

Pezzino racconta la storia di Janssen dividendola in quattro stagioni e nel loro fluire c’è tutto: l’amore per la madre, la scrittura, la pittura, il disegno, la ricerca della libertà, l’orrore della guerra, l’amore e i suoi Mumin, via di fuga da un mondo che si tinge di nero. Quella famiglia così unita eppure così aperta sempre mossa da buoni sentimenti e perle di saggezza diventa il fulcro della sua vita.

Lei che amava vivere e dipingere, non solo disegnare. Fece pace con l’inverno e invocò una tempesta tutta per sé. Per amare e lavorare.