Visioni d'insieme

La ballata di Dorothy Parker

La ballata di Dorothy Parker

Il padre ebreo, la matrigna protestante, la sua formazione scolastica è cattolica. Il sunto di tutto ciò non poteva che tradursi in una completa irriverenza

verso ogni forma di ordine precostituito, di valore intoccabile e di verità assoluta.

“Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio dogma” scrisse Dorothy Parker che aveva occhi più nitidi di chiunque altro. La sua capacità di togliere la polvere dalla superficie di qualsiasi cosa l’ha resa immensa tanto da essere ammirata e apprezzata in maniera assolutamente trasversale. Da Eugenio Montale che in Italia per primo tradusse il suo Il mio mondo è qui a William Somerset Maugham che di lei disse “Dorothy Parker ha scoperto una verità grave e salutare al tempo stesso: in quasi tutte le nostre più sentite disgrazie, si annida qualcosa di irresistibilmente assurdo, se non addirittura comico”.

Caustica e socialista, si schierò apertamente contro la pena di morte per Sacco e Vanzetti, volò in Spagna durante la Guerra Civile per appoggiare i lealisti, appoggiò la lega antinazista a Hollywood e per tutto ciò venne presa di mira dai maccartisti che la inseriscono nella lista nera. Noncurante lei continuava a cavalcare la scena newyorkese come pochi altri.

Prima donna a far parte della Tavola rotonda dell'Algonquin, la compagnia di intellettuali, scrittori e giornalisti che si riuniva all'hôtel Algonquin semplicemente per farsi beffa l’uno dell’altra nel modo più sagace ed intelligente possibile.

Femminista ante litteram pur senza esserlo regalò alle donne il miglior consiglio possibile "Il migliore amico di una ragazza è il suo mormorio”, impossibile aggiungere altro al suo ermetismo, summa di tutto il sapere umano, impossibile non darle ragione quando rincara la dose dicendo  “Quella donna parla diciotto lingue e non può dire 'no' in nessuna di esse”.

Il Governo iniziò a spiarla e controllarne le attività, era comunista in una America che innaffiava con il capitalismo i semi con i quali i suoi cittadini si sarebbero nutriti una volta diventati commestibili.

“Se vuoi sapere cosa pensa Dio dei soldi, guarda le persone a cui li ha dati” disse lei  caustica. Scrisse su Vanity Fair e in seguito sul New Yorker e ogni sua parola era una perla donata alla ricca e annoiata società newyorkese. Dopotutto alla tavola rotonda dell'Algonquin era la leader indiscussa del gioco “Posso darti una frase”.

Nella poesia secondo Maugham si nascondeva il suo talento più grande, nei suoi versi è sempre lucida, graffiante, ruvida, erosiva come nel celebre Résumé “I rasoi fanno male, i fiumi sono freddi, l’acido lascia tracce, le droghe danno i crampi, le pistole sono illegali, i cappi cedono, il gas ha un odore nauseante…Tanto vale vivere”.

Per sua espressa volontà tutti i suoi averi e le sue proprietà andarono alla fondazione di Martin Luther King. Alla morte di King l’eredità passò alla NAACP (National Association for the Advancement of Coloured People), a sua volta erede designata dello stesso King.

Le sue ceneri furono reclamate 21 anni dopo la sua morte dalla stessa Naacp che realizzò un giardino a Baltimora per custodirle. L’epitaffio lo scelse lei in vita “Scusate la mia polvere”.

 

 

 

Sottofondo musicale: The Ballad of Dorothy Parker di Prince

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