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Lago di Lesina, storia e colori

Lago di Lesina, storia e colori

Le hai viste le acque profonde del lago? Un piccolo paese che ci si affaccia poggiandosi sulla sponda con le sue case colorate e i tetti di tegole.

Hai visto il ponte in legno che lo attraversa come un sentiero sull’acqua? 

Qui a Lesina dove i colori si inseguono tra cielo e terra, aria e acqua, fra tramonto infuocato e albe delicate, in queste acque le anguille sguazzano. Una piccola imbarcazione di legno che mostra i segni del tempo solca la superficie sospinta dai colpi leggeri di un remo, l’anziano uomo raggiunge un posto solo suo nel mezzo, si ferma a pensare. Al suo ritorno mi dice che è lago di acqua salata. E va via così, come un’ombra nella notte.

Che sia reale o una illusione in un caldo afoso giorno d’agosto poco importa, “nell’ora in cui si avvera soltanto il colorito della sera” aspetto un segnale dal cielo. Ma è l’uomo a parlare, mi dice che Il lago racconta storie del passato, di pesci e di ricchezza, di monaci e di mercanti. Un riflesso illumina il borgo vecchio, la cattedrale e il palazzo vescovile del duecento. Le pietre si tingono di una tonalità più scura prima che giunga la sera.

In questo piccolo paese della provincia di Foggia, l’acqua salata regola la vita degli uomini e della natura. Ad est del lago la riserva naturale custodisce la vita mentre su un’altra sponda di un fiume vicino l’abbazia di Santa Maria di Ripalta incanta con la sua storia. 

Torna l’uomo e mi indica una foce più in là e le suggestive Pietre Nere, e i colori qui sono scuri come la notte.

Mentre tutto tace il canto di un uccello che non riconosco ricorda che è l’ora di andare.

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