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Cisternino, un gioiello incastonato nella Valle d’Itria

Cisternino, un gioiello incastonato nella Valle d’Itria

Percorrendo le suggestive strade della Valle D’Itria, può capitare, e se non capita è bene farlo capitare, che si arrivi in un piccolo paese

Cisternino. Qui il centro storico è un vero gioiello conservato e curato, dal bianco splendente delle pareti a quello delle chianche sotto i piedi. È un allegro inseguirsi di piccoli balconcini addobbati, affacciati su piccole corti che anche nell’altezza han deciso di non sottrarre troppo spazio al cielo, con fiori curati come fossero li per essere colti dai visitatori, numerosi nelle domeniche. Non è difficile capire che qui la vita ha un profumo di verde e un sapore di bombette. Perché  nel piccolo centro storico di Cisternino in provincia di Brindisi, in Valle d’Itria, tradizione vuole che ci siano piccole macellerie e fornelli. Fornelli, in pietra dove cuocere carne fresca, buona. Nelle stanze affacciate sulle corti, interventi minimi per l’accoglienza, le tavole imbandite di salumi, conserve, sott’oli, in attesa che arrivi la carne scelta. Salsiccia, involtini e  le classiche bombette, semplici, o piccanti o panate, nessun palato può resistervi, sì qualche vegano e vegetariano, c’e un locale anche per loro, nel centro. Qui in questo luogo, bianco, dove la pioggia è un rivolo che scorre via non mitigando bellezza, qui tutto è di una bontà estrema, ricercata eppure genuina. Non è un caso che Cisternino sia Bandiera Arancione del Touring Club e tra I Borghi più belli d’Italia. Perché il piccolo centro storico è un vero gioiello di architettura essenziale e popolare, abili costruttori hanno affiancato pareti in pietre e dove han messo spazio, hanno creato archi di sostegno reciproco.

I giardini pubblici aprono la vista ad uno straordinario Belvedere su uliveti e vigneti, muretto a secco e masserie, trulli ed alberi da frutto. Il più grande bosco della Provincia di Brindisi è di Cisternino, 200 ettari  di macchia mediterranea e pineta, da preservare. E poi la Torre Grande e la Porta Grande, da osservare, e la Chiesa Madre, intitolata a San Nicola ed edificata in epoca romanica che custodisce  un capolavoro rinascimentale: la Madonna con bambino scolpita in pietra nel 1517 da Stefano di Putignano. E poi la Torre dell’orologio e i palazzi del Governatore, Cenci,  Lagravinese e Pepe. Corollario necessario prima del pranzo o la cena. Che da Cisternino non si può andar via senza aver riempito lo stomaco e mandato giù un calice di vino.

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