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Bari e il suo castello

Bari e il suo castello

Imponente appare subito in tutta la sua grandezza al visitatore che ama percorrerne il perimetro esterno prima di accedervi dall’unico ingresso.

Presidio di un passato non troppo lontano, il castello Svevo di Bari, si impone allo sguardo a chi percorre il lungomare o chi lascia alle proprie spalle la cattedrale dopo aver percorso le piccole stradine della città vecchia, tra bassi e angoli stretti. Non si può che rimanere stupiti dinanzi a tale prova di  grandezza. Nel fossato privo d’acqua i ragazzini giocavano a pallone, ieri. Sede museale, ospita al suo interno rassegne ed incontri, visitarlo è ripercorrere attraverso le spesse mura l’eco del tempo che si propaga nelle ampie stanze e lungo i corridoi.

Dominava il mare, fu Ruggero II di Sicilia a volerlo costruire nel 1131, quel castello che identifica la città di Bari, punto cardinale dal quale orientarsi. Nel 1240 è Federico II di Svevia a recuperarlo dopo che nel 1156 venne distrutto da Guglielmo il Malo. L’aspetto imponente si deve anche alla costruzione di una cinta muraria per volontà di Isabella D’Aragona che apporta delle modifiche che rendono il nucleo centrale più armonioso  con la costruzione di una doppia rampa di scale che collega il pianterreno ai grandi saloni del piano superiore, dimora dall’eleganza rinascimentale.  Poi dopo un lungo abbandono nel 2017 dopo un lavoro di restauro viene restituito alla collettività.

Per accedervi basta percorrere il ponte in pietra sul fossato, entrare nel cortile superando il portale federiciano e osservare l’edificio da una prospettiva nuova, diversa, il castello Svevo all’interno del castello aragonese. Le sale, ampie, stupiscono per gli angoli, per lo spessore, per il taglio delle pietre, per quel senso di maestosità che ancora conserva. L’edificio lascia al visitatore la possibilità di immaginarlo nei fasti di un tempo, con cavalieri e dame, soldati e guerrieri, mentre qualcuno conversa di filosofia moderna attingendo ispirazione dalla dura pietra. Punto di incontro sogna vita nuova.

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