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PhEST, a Monopoli il festival internazionale di fotografia e arte

PhEST, a Monopoli il festival internazionale di fotografia e arte

Viaggio nella religione e nei miti con sguardo documentale

È tempo di PhEST, festival internazionale di fotografia e arte. Tra le chianche bianche del centro storico di Monopoli i totem gialli indicano i luoghi della mostra, diffusa, tra Castello Carlo V, chiesa San Salvatore, Palazzo Palmieri, Porto Vecchio e lungomare. Ad accogliere i turisti, i frequentatori abituali, i curiosi, la gentilezza e la disponibilità dei giovani ragazzi che spiegano esattamente il percorso da seguire sopperendo alle lacune delle brochure poco informative. Ed è subito immersione nel tema di questa quarta edizione ‘Religioni e miti’. E sì nelle opere selezionate c’è sacro e profano, devozione e mistero, viaggio nel Cristianesimo, nell’Islam, nell’Induismo, nel Buddhismo, nell’Ebraismo, non trascurando le religioni africane e cinese, fede e ateismo. È percorso completo nelle tradizioni e negli estremismi, è sguardo documentale, è carrellata sul mondo e sui rapporti tra gli umani e ciò che umano non è, soprannaturale pensiero, infine è codice interpretativo di controllo di masse iper tecnologiche. Controllo e dominio, propaganda e idealizzazione, ma anche intimo percorso di conoscenza dove la ragione si piega alla fede per l’inspiegabile.

Sorprendono nelle sale del Castello Carlo V, le immagini della mostra “Seeing Mary” dedicata alle apparizioni della Vergine Maria negli anni nel mondo, in collaborazione con National Geographic. Immagini per riflettere sulla passione e sulla fede, di spietata verità quelle di Diana Markosian e Sarah Coghill e John Stanmeyer.

Stupisce Sanne De Wilde e la sua “Terra di Santi”, viaggio nelle feste religiose pugliesi.

Vita religiosa in Puglia protagonista anche del progetto speciale di Piero Percoco #searchgodinthings. E poi la mostra sull’ateismo Atheism Museum a cura di Luçjan Bedeni, dedicata al tentativo del regime di denigrare e cancellare la fede e i suoi elementi identitari; Alinka Echeverría con The Road to Tepeyac in cui ritrae pellegrini in cammino verso la Madonna di Guadalupe a Città del Messico; Alessandro Gandolfi con Immortality; Julia Krahn con 33MM-Maria Maddalena; Norman Behrendt con la sua Brave New Turkey sulle nuove moschee; Daniel Ochoa de Olza che ha ritratto La Maya; Giulia Bianchi con il progetto dedicato alle donne sacerdote Women Priests Project – Hai dato alla vergine un cuore nuovo; Jesse Rieser con Christmas in America - Happy Birthday Jesus dedicata al Natale negli USA. E poi, Boglárka Éva Zellei con Furnishing the Sacred, che attraverso le cerimonie battesimali fotografate nelle zone rurali dell'Ungheria racconta l’immaginario delle comunità cristiane contemporanee; Roei Greenberg con Along The Break sulle stratificazioni religiose tra Israele e Palestina; Michela Benaglia con Il Selvaggio, il Folle e l’Orso, maschere antropologiche tradizionali in Italia di cui è impossibile risalire a una datazione certa; Richard Silver con il suo Vertical Churches.

PhEST, festival internazionale di fotografia e arte è aperto al pubblico fino al 30 settembre (ore 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 20) e dal  1° ottobre al 3 novembre (ore 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19). E oltre la mostra avrete modo di dare uno sguardo a Monopoli, ai suoi monumenti e alla sua storia, trovando angoli suggestivi da fotografare.

 

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