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Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

eccomi qui a scriverti una lettera, la prima dagli anni della mia infanzia.

Mi suona strano questo mio bisogno, ma lo assecondo.

Non credo di voler chiederti qualcosa per me, la vita tra alti e bassi, tra discese e risalite scorre come dovrebbe, come vorrei è un'espressione troppo grande, ma va bene così, nessuna richiesta per me, tranquillo Babbo.

Quest'anno la città e le case mi sembrano addobbate a festa più che negli anni passati, tutto è un luccichio abbagliante.

Si percepisce benessere, voglia di festeggiare, comprare e fare regali e divertirsi.

Si percepisce.

Qualche giorno fa anche io,  per godere della gioia natalizia, mi sono immersa nel flusso festoso e caotico di gente.

Camminavo distrattamente, poi ho cominciato ad osservare i volti, i movimenti, le vetrine e ascoltavo risate, chiacchiere e tutto pareva essere come dovrebbe a Natale.

Continuavo a camminare.

Ad un tratto ho visto una persona, il suo volto mi sembrava familiare. Ho cominciato a ricordare. L'ho conosciuta nella sua precedente vita e, che io venga perdonata, non ho avuto la forza di avvicinarmi, non sapevo cosa e come fare. Si accompagnava, pur conservando una sua dignità, ad altre persone nella sua stessa condizione.

Non riuscivo a credere ai miei occhi. Una fitta al cuore.

Ora che ci penso Babbo Natale, una cosa voglio chiedertela: viaggiando sulla tua slitta puoi chiedere in prestito la bacchetta magica alla Fata Turchina e regalare delle piccole casette prefabbricate a chi non ha un rifugio? Con tutti i comfort mi raccomando, o almeno quelli essenziali. 

Sarebbe bello creare villaggi colorati e gioiosi, sparsi qua e là, dove accogliere il signore che conoscevo e che ora riconosco a stento e tutte le persone come lui, così da regalare loro un po’ di festa e di vita tranquilla?

Ho continuato a camminare, pur turbata, e vedevo i negozi pieni di gente che comprava e faceva impacchettare regali, sentivo persone che parlavano del pranzo di Natale, dei cibi da preparare, ricchi e succulenti, che solo a sentirli nominare veniva l'acquolina in bocca.

Babbo Natale posso chiederti un'altra cosa? Te la chiedo e vedi tu cosa puoi fare.

Qui si gioisce, si mangia, si festeggia e si festeggerà.

Dalla tua slitta magica puoi fare arrivare tanto di quel cibo che possa donare un po' di sollievo a chi quel cibo non ce l'ha ovunque nel mondo?

A pensarci bene Babbo di cose da chiederti ce ne sono davvero tante, non serve che te le dica, tu vedi e sai già e di regali ce ne sono tanti da donare. Chissà forse un giorno qualcosa accadrà e farà cambiare l'immagine del mondo intero.

Babbo Natale ti scrivo, ma mi sembra che non sia io a farlo, sembrano richieste di una ragazzina alla sua prima lettera dopo aver imparato a scrivere. Forse è così che voglio sentirmi, perché voglio credere alla magia del Natale, ad un momento incantato che possa vedere ogni sogno realizzato, ogni richiesta esaudita. 

Ne ho bisogno, ora.

In cuor mio spero che almeno su un desiderio tu possa mettere il tocco della tua mano. Dalla tua slitta tu vedi e sai.

Caro Babbo Natale ti abbraccio e rimango in attesa della tua magia, tu dalla tua slitta vedi e sai qual è.

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