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Nella cantina

Nella cantina

Quando ti si presenta una opportunità,  in un primo momento, pensi che non è possibile stia capitando a te, poi con calma realizzi che, forse,

questa occasione, apparentemente casuale, sia frutto di una serie di combinazioni astrali.  Ma cosa sto dicendo? Sono le mie solite farneticazioni. È capitato.

Sì è veramente molto bello che, infine, mi sia capitato questo: avere la possibilità di esporre un punto di vista, un pensiero, una sensazione, una serie di emozioni,  mostrare quello scatto  fatto con un vetusto cellulare,  inventare e raccontare, esclusivamente con la fantasia,  quel "qualcosa" che,  purtroppo, non sono riuscita a realizzare nella realtà.

Donare e mettere in circolazione tutto questo è molto personale,  scegliere con chi condividerlo non è affatto semplice. Soprattutto si teme il giudizio. Allora l'amica che ha indossato insieme a me, da subito, una maglietta, o meglio "quella" maglietta che ci accomuna, sicuramente capirà e apprezzerà; andrà oltre l'uso scorretto dei verbi e della punteggiatura. Leggerà fra quelle parole che,  a volte, creano una bella confusione, il più profondo dei dolori o la più spettacolare delle  giornate felici.

Avrà la pazienza di scoprire, insieme a me, esperienze che, dall'intimo,  pian piano, vengono fuori e come esplosione o liberazione sembrano dire: ecco finalmente sto "comunicando" ad altri, senza timore e titubanza.

Inoltre, è in quella meravigliosa costellazione che è la famiglia che mi piace far ascoltare la mia voce. Il termine famiglia è immenso e comprende, a mio avviso, la famiglia resa tale da legàmi di sangue e la famiglia a cui ci si lega nei vari momenti della vita. Ho scoperto l'acqua calda, o forse semplicemente, cerco di recuperare un'utopia.  Ed ancora una volta, la casualità mi permette di creare,  questa volta, con parole di altri rielaborate e risistemate, una dedica.

Ne ho trovate di bellissime all'inizio di alcuni libri trovati in una cantina che sto bonificando e ripulendo e riordinando. In questi giorni, fra le lacrime ed i sorrisi,  sto lasciando andare. Il gesto compulsivo di accumulare porterà, prima o poi, ad uno smaltimento.

Ed è  in questi momenti di  "pulizia" che ho voluto cercare e trovare un messaggio positivo.

E l'ho dedicato ad "Anna", una cugina a cui sono legata dalla famiglia, nel senso tradizionale e da "quella" maglietta e da molto altro affinché possa custodire e capire quei racconti nati senza obiettivi precisi e senza aspettative.

"Che bella sorpresa! / Siete le onde del mare?/ Felice di conoscervi/ Che incontro affascinante/ Spesso, sorridendo, aspettavamo il sole".

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