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Baby Gang e Emis Killa, notte urban-rap

Baby Gang e Emis Killa, notte urban-rap

Stesse scarpe ai piedi, stesso modello di jeans (shorts) stesse maglie. Arrivano vestiti tutti uguali, per molti stesso taglio di capelli.

Folle di ragazzi ben divisi in piccoli gruppi avanzano lungo i percorsi del Parco Gondar a Gallipoli, serata calda e un po' umida, sul palco le attese esibizioni di Baby Gang e Emis Killa. Notte di Ferragosto e in scena uno dei nomi più discussi e seguiti dell’urban italiano, Baby Gang (Zaccaria Mouhib) che unisce influenze rap internazionali alla sua identità personale, conquistando un pubblico trasversale. Poi spazio a Emis Killa, pilastro del rap italiano, da anni protagonista assoluto della scena.  La massa di ragazzi non si scompone, canta ogni singola strofa, incita, si muove, stesso movimento come un ritmo sussultorio che attraversa la sabbia e raggiunge le chiome degli alberi, solo un gattino resta indifferente e continua placidamente a dormire. Conoscono ogni gesto, ogni segno, ogni suono. Le pause brevi tempo per riprendere fiato, corto. Baby Gang canta i suoi successi e la folle esplode su Kriminal, ultima produzione dai forti bassi “a me basta che quello che io quiero ecco questa sera siamo io e te”. Stessa cosa per Emis Killa che intona i suoi testi rap fino a Sexy shop e Demoni.

Una lunga notte di musica e vibrazioni, le scarpe bianche ormai polverose hanno mutato colore, come il blu del cielo che si prepara all’alba. “Ho speso 70 euro per essere qua”, spiega un ragazzo ad un amico a fine serata, “biglietto, gasolio e parcheggio ma ne è valsa la pena, tra poche ore andrò a lavorare, faccio il bagnino di mattina e di sera vendo bibite”

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