Nuvole e polvere

È l’ora. Eccole giungere sospinte dal vento piccole soffici nuvole, un puzzle nel cielo, da comporre con piccoli esercizi di fantasia.

Mentre la terra scotta e la polvere si solleva ad ogni folata di vento, le nuvole non vogliono saperne di trasformarsi in gocce d’acqua, in piccoli eventi temporaleschi. Hanno scelto di giocare a rincorrersi, ad inseguirsi, a raggiungersi per poi ritrovare nuove distanze. A volte sembrano danzare, altre gareggiare, disegnare schemi e improbabili formazioni. Il sole le osserva da distanze impraticabili e spesso sorride per tanta spensieratezza.

Una bambina dondola sulla sua altalena, sfida le leggi della fisica per spostarsi ad ogni sua spinta un centimetro più in su, verso l’azzurro, verso quei morbidi cuscini che potrebbero accoglierla come fossero piume. Il suo sogno di staccare l’ombra da terra è sospeso tra le catene che la mantengono ancorata al presente. Eppure ha ben chiaro che appena potrà si dedicherà al volo solo per il gusto di attraversare quello strato e osservare le nuvole dall’alto e potrebbero allora sembrare un soffice strato sul quale planare, fermarsi e guardare infinito oppure terra e scorgere in un remoto cortile una bambina ed una nuova altalena.

Eccole sfrecciano rapide ora che il vento si è rafforzato e soffia forte piegando le fronde degli alberi.

Loro, le nuvole, corrono felici, fanno quasi un girotondo o meglio così sembra alla bambina prima che una voce nota la richiami “è pronta la colazione, vieni”. Ancora qualche spinta, su e su, due tre volte poi basta puntare i piedi in terra perché tutto torni nella prospettiva nota. Volate nuvole, leggere, qui resta la polvere.