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L’arte di tutti per tutti

L’arte di tutti per tutti

“Niente è più utile di quest’arte che non ha utilità” scriveva Ovidio.

Quando l’aggregazione sociale viene negata, quando la crescita collettiva di persone mosse da un comune sentire viene meno, restano spazi vuoti. Ed è contro questi spazi vuoti che non sono città che i cittadini di un quartiere ai margini si sono ribellati.

Rivendicano il diritto alla città postulato più di cinquant’anni fa da Henrì Lefebvre quando scriveva “Il diritto alla città si presenta come forma superiore dei diritti, come diritto alla libertà, all'individualizzazione nella socializzazione, all'habitat e all'abitare. Il diritto all’opera (all’attività partecipante) e il diritto alla fruizione (ben diverso dal diritto alla proprietà) sono impliciti nel diritto alla città”.

Rivendicano l’utilità dell’inutile, scritta nel manifesto di Nuccio OrdineEsistono saperi fine a se stessi che - proprio per la loro natura gratuita e disinteressata, lontana da ogni vincolo pratico e commerciale - possono avere un ruolo fondamentale nella coltivazione dello spirito e nella crescita civile e culturale dell’umanità”.

Rivendicano il diritto all’arte di tutti e per tutti, come tra i lunghi viali del quartiere san Paolo di Bari, immaginato come un quartiere dormitorio ai margini della città, che si sta riprendendo il suo diritto alla città, l’utilità dell’inutile. Lo fa con 11 murales di altrettanti artisti internazionali: Dimitri Taxis (Grecia); Eloise Gillow (Regno Unito); Vesod (Italia); Nian (Italia); Zoer (Francia); Sim Sa Font (Spagna); Cheone (Italia); Spider Tag (Spagna); Thiago Mazza (Brasile); Iota (Belgio); Alba Fabre Sacristán (Spagna) che parlano di musica, la multiculturalità, il futuro, la tradizione, la cucina, la vegetazione.

Il mare alle spalle e un bambino che gioca con la sua paperella in primo piano, illuminato dai riflessi del sole sull’acqua per l’opera dell’artista italiano Cheone.

La magia del solstizio d’estate che ogni 21 giugno alle 17.10 si ripete nella cattedrale di san Sabino quando la luce entra nel rosone in marmo proiettandone un altro di luce a terra, in una perfetta sovrapposizione dei due, nell’opera di Vesod.

Il tarantismo salentino di Alba Fabre per ricordare che non siamo se non attraverso le nostre origini.

Il mare che rompe tutti gli argini nel murales di Iota.

La città rivive, il manifesto del san Paolo è sotto gli occhi di tutti. Essenziale nella sua inutilità.

SanPArt, (SanPaoloArte), è il progetto promosso da Doc Creativity, in collaborazione con Studio Progettazione IDEA, vincitore dell’avviso pubblico “Arte Urbana”, indetto dal Comune di Bari.

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