L’azzurro a coprire corridoi e sale, un viaggio nella pittura e nelle opere, in un gioco di ombre e luci, di pensieri e rappresentazioni.
Sulle pareti 35 tele degli autori influenzati dal genio di Caravaggio, opere del Seicento che si interfacciano con quelle del contemporaneo Roberto Fermi. È un gioco, un percorso, un invito. “Caravaggio e il suo tempo - Tra naturalismo e classicismo”. Il peso della mostra è in Ragazzo morso da un ramarro, olio su tela di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Intorno altri autori da Annibale Carracci con Sacra famiglia e san Giovannino a Artemisia Lomi Gentileschi con Santa Maria Maddalena in meditazione.
La mostra ospitata nel castello di Mesagne e curata dal professore Pierluigi Carofano in collaborazione con la professoressa Tamara Cini, è un viaggio nella pittura del Seicento, è porre in rilievo “la nascita e lo sviluppo del naturalismo caravaggesco, in contrasto con il classicismo emiliano”.
Di tela in tela il visitatore acquisisce una nuova consapevolezza, la bellezza come possibilità di salvezza. Trentacinque tele che raccontano episodi, narrano storie, catturano il particolare, disseminano di verità spazi ed emozioni.
Il tempo di una visita alla mostra, il tempo per ammirare l’arte e la sapienza degli artisti attraverso il loro lavoro. D’improvviso può suonare un allarme segno che si è a meno di sessanta centimetri dal quadro che dovremmo ammirare in tutta la sua capacità espressiva, in un sapiente gioco di luci ed ombre, dove anche il mistero è svelato reso nudo dalla tensione emotiva.
La mostra sarà visitabile fino all’8 dicembre.