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Micaela Sciacovelli, gli occhi della tigre

Micaela Sciacovelli, gli occhi della tigre

La figura minuta, i capelli scuri raccolti e gli immancabili occhi della tigre. Non teme nulla, sale sul tatami e vince.

Micaela Sciacovelli, 17 anni, barese ha vinto, ancora una volta, i campionati nazionali di judo.

“Micaela è entrata per la prima volta in palestra quando aveva appena cinque anni. Era timidissima, si nascondeva dietro la colonna. Poi con il tempo si è aperta, è emerso il suo talento che l’ha portata a vincere due titoli nazionali”. A parlare è il suo maestro Giovanni Gelao.

Poteva essere una storia come tante di una giovane promessa sportiva, persa nei limiti e nelle difficoltà di emergere in un contesto come quello meridionale. Invece Micaela seguendo le orme del padre prima, atleta di lotta olimpica e  greco-romana e poi del fratello medagliato judo anche lui, è diventata la numero uno.

La palestra nella quale questo è stato reso possibile è la Kanku Dai, storica scuola barese di judo dove negli anni si sono allenati, sono cresciuti ed emersi atleti nazionali.

La pandemia con tutto quello che ha comportato ha portato una battuta d’arresto ma dove si semina, prima o poi spuntano i germogli, che si chiamano Daiana Buonamico e Claudio Lonigro.

Micaela ormai è cresciuta, proiettata verso un futuro olimpico, in questi giorni è in ritiro con la nazionale a Lignano Sabbiadoro per le preparazioni in vista della European cup di judo. Sabato 19 giugno ha conquistato l'argento alla Porec Cadet European Cup. Il 3 luglio in Repubblica Ceca si contenderà un posto agli Europei con la nazionale italiana. 

Sembra un’altra vita quando “all’inizio avevo paura di salire sul tatami. Lo sport ha tirato fuori una parte di me che non conoscevo. Quando entro in palestra tutti i problemi si dissolvono, la palestra è la mia casa” spiega Micaela. Il judo scorreva nelle sue vene sin da bambina quando “piangevo se per una punizione o perché ero malata i miei genitori non mi facevano andare in palestra. Il judo è il mio primo amore, il mio migliore amico”.

Determinata e ambiziosa Sciacovelli continua a inanellare titoli e medaglie: due titoli italiani nel 2017 e nel 2021, un secondo posto nel 2018 e un terzo posto nel 2019.

Quando non vince è critica con se stessa “il primo anno da cadetto sono andata male, non ero pronta a livello mentale, il secondo anno sono stata selezionata dalla nazionale per una gara in Russia, poi il covid ha fermato tutto. Mi è caduto il mondo addosso. Ora voglio riprendermi tutto quello che mi sono persa. Il mio obiettivo sono le Olimpiadi. Ma non semplicemente gareggiare. Io voglio vincere”.

La immagino con il suo judogi bianco e gli occhi puntati verso l’avversario, quasi fosse una preda.

“Quando ho vinto il titolo nazionale ero consapevole di poter vincere. Molte persone puntavano su di me. Naturalmente questo ha creato un certo grado di pressione che mi ha dato la carica giusta”. E quando hai vinto, il primo pensiero? “Ce l’ho fatta. So cosa c’è dietro ogni mio traguardo. Ogni vittoria significa ripagare tutti i miei sacrifici, quelli della mia famiglia e dello staff con cui lavoro”.

Un’atleta consumata che tradisce i suoi 17 anni solo alla fine “io ho tanti idoli, un giorno vorrei esserlo io per qualcuno”.

Sorride, per un attimo spariscono gli occhi della tigre. Per un attimo.

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