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Sto aspettando perennemente e per sempre una rinascita di meraviglia.
Le parole che invocano i sensi di Lawrence Ferlinghetti, le parole vive e piene che fermentano sino a diventare casa.
City Lights viene fondata dal poeta della Beat Generation e da Peter D. Martin, professore di sociologia al San Francisco State College, figlio del sindacalista, giornalista ed editore anarchico Carlo Tresca.
Martin immaginò una libreria dedicata ai tascabili, prima nel suo genere, il nome sarebbe stato City Lights omaggio al film di Charlie Chaplin.
Scelsero il quartiere italiano di North Beach all’incrocio tra Columbus Avenue e Chinatown a San Francisco accanto al Vesuvio Cafè, luogo simbolo della San Francisco Renaissance.
A dare vita a quella che Ferlinghetti definì “una repubblica della poesia” si aggiunsero in seguito Nancy Peters, direttrice editoriale, e Paul Yamazaki, libraio e curatore editoriale, che qualche anno fa in una intervista ha detto “City Lights è nata nel 1953 e da allora è diventata un’istituzione, un luogo che ha dato voce a poeti e scrittori indipendenti” erede e custode dell’eredità di Ferlinghetti che aveva una idea ben chiara di cosa voleva che fosse la sua libreria “…un centro culturale, non solo un negozio di libri”.
E lo fu –lo è ancora oggi – per moltissime persone. Allen Ginsberg inviò il manoscritto di Howl alla libreria dopo la lettura pubblica alla Six Gallery, altro luogo della San Francisco Renaissance, Ferlinghetti rispose “I greet you at the beginning of a great career”, (ti saluto all’inizio di una grande carriera) che erano le esatte parole della dedica su una copia di Foglie d’erba che Walt Withman scrisse per Ralph Waldo Emerson.
Le parole piene di senso sono sacre per Ferlinghetti che pubblicò il libro liberando in volo le parole di Ginsberg “Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla follia, affamate, isteriche, nude, trascinarsi per le strade nere all’alba…”.
Fu il quarto della collana Pocket Poets Series, prima e dopo di lui furono pubblicati Pictures of the Gone World dello stesso Ferlinghetti, Gasoline di Gregory Corso, Scattered Poems di Kerouac e moltissimi altri.
Divenne il centro delle idee controculturali e progressiste di una parte dell’America. Politica radicale, arte sperimentale, filosofia alternativa fiorivano a City Lights, laboratorio “contro le regole imposte dalla società” nella visione del suo fondatore, “il porto sicuro della poesia americana” per Ginsberg.
Nel 1998 fu dichiarata Landmark letterario nazionale, luogo di interesse culturale.
Anche visivamente le furono dati sensi, facciata color crema, grandi finestre da cui far entrare la luce, la porta in legno, l’insegna nera su cui spicca la scritta City Lights Booksellers & Publishers in bianco. Dentro al piano terra la quotidianità con narrativa, saggistica e attualità, al primo piano l’elevazione con la poesia e nel seminterrato il cuore della contro-cultura con politica, filosofia radicale e letteratura internazionale.
“Lo stato del mondo invoca la poesia per salvarlo” pensava Ferlinghetti, anche quando la polizia arrivò a City Lights per arrestarlo per aver pubblicato Howl di Ginsberg, anche quando fu processato per oscenità.
Il giudice Clayton Horn lo assolse, dichiarando che Howl aveva un valore sociale redentivo e per questo non poteva essere considerato osceno.
Benvenuti nella repubblica della poesia.

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