Sujata Bhatt, il colore della solitudine

Andare via, a volte costretti altre seguendo la propria volontà, e trovare nella poesia una strada da seguire, un posto per parole e silenzi.

Cambiare stati e continenti, attraversare oceani e abituarsi a nuove lingue.  “La poesia multiculturale/ è una creatura, un essere/ il cui spirito respira/ come un’orchidea al sole/ ancora umida di pioggia/ in un giorno in cui il giardino inclina scivoloso, sublime – in un giorno in cui / il giardino stordisce/ per il canto degli uccelli./ Non si calmerà./ Non si lascerà addomesticare./ Vuole essere letta al confine/ alla persona che ti controlla il passaporto./ La poesia multiculturale non si aspetta/ che il lettore «capisca» qualcosa./ Dopo tutto, è abituata ad essere fraintesa”.

Il colore della solitudine di Sujata Bhatt, è una raccolta di poesie della poetessa di origine indiana, edita da Donzelli e curata da Paola Splendore. La poesia come strumento per dare voce ai pensieri, all’anima ai luoghi e ai ricordi.  “Ma io sono quella/ che va via, sempre./ La prima volta fu la più - / fu la più/ silenziosa … Talvolta mi chiedono se/ sto cercando un posto/ in cui l’anima smetterà/ di vagare/ un posto in cui fermarmi/ senza più il desiderio di partire. / Chi sa./ La gioia è forse/ potere sempre partire - / Eppure non ho mai lasciato la casa./ L’ho portata via/ con me … Sono quella/ che va via, sempre./ Perché devo / con la mia casa intatta/ che sempre cambia … Sono quella/ che va via, sempre/ via con la casa/ che può solo restarmi dentro/ il sangue – la mia casa che non ha posto/ in nessuna geografia”.

Versi, strofe dove esprimere sentimenti, dove mettersi a nudo “… non è necessariamente il poeta / che invidio quanto la poesia - / E non è semplicemente la poesia che mi commuove/ quanto la cadenza./ E in tutta franchezza/ dovrei aggiungere che non è solo la cadenza/ a colpirmi ma anche /  il modo in cui certi versi possono essere cantati…”.

Visione e sguardo si mescolano, prendono forme nuove, nelle poesie di Sujata Bhatt, “Mostrami/ come vivi il desiderio fino in fondo,/… Dammi/ un colore migliore/ per la solitudine”.