
www.pressinbag.it è una testata giornalistica iscritta al n. 10/2021 del Registro della Stampa del Tribunale di Bari del 10/05/2021.
La vita scorre in ogni luogo, le connessioni invisibili tra un angolo e l’altro del mondo resterebbero sottotraccia
se non ci fosse quello scatto a immortalare un momento di vita reale, creduta quasi sempre impossibile, che prende forma solo quando viene impressa per sempre su carta.
Bisogna vedere per credere. Non c’è fede in questo mondo. Non c’è spazio per credere e sperare. E allora tutto va mostrato per essere vero.
Trascorrono placidi i giorni mentre il mondo arranca, annaspa, muore avvelenato da un nemico invisibile che prende più forme. Ali Jadallah nei suoi scatti selezionati nella sezione reportage del World Press Photo spiega “Ogni volta che fotografo una casa distrutta, ricordo la mia. Ogni volta che i feriti e i martoriati vengono estratti dalle macerie, ricordo mio padre e i miei fratelli”.
Ed è sempre tutto lì in quella vita che si ripete come un disco rotto, nel silenzio complice di un mondo ostile che si autoprotegge per non crollare.
Nuova Zelanda regione di Te Urewera, il popolo Ngãi Tühoe fiero vive la sua identità culturale e la sua lingua, un accordo con il Governo nazionale nel 2014 ha gettato le basi per la gestione autonoma delle loro terre, il nuovo Governo di destra sta cancellando le politiche progressiste e con loro anni di lotte per l’autodeterminazione di un popolo che da sempre abita lì. A mostrare quelle verdi vallate e a renderle reali e vive è Tatsiana Chypsanava, nei suoi scatti.
Le migrazioni sono ovunque, nomade è l’uomo che nei secoli ha abitato terre e deciso di fermarsi solo nel luogo da poter chiamare casa.
Federico Ríos, nei suoi Sentieri di disperata speranza documenta i viaggi dei migranti colombiani che attraversano i cento chilometri di giungla tra Colombia e Panama, il Darién Gap, in cerca di quel futuro sognato migliore.
Un matrimonio, due amici, uno è lo sposo, l’altro il fotografo. Nulla di nuovo, ma in Sudan un matrimonio è un atto di resistenza alle barbarie, ad una vita che non è più tua, alla resa incondizionata all’infelicità.
“Nonostante gli scontri e i bombardamenti che possono colpire ovunque in città, il matrimonio si è rivelato un'occasione semplice ma gioiosa di incontro con la familia e gli amici. La guerra in Sudan, iniziata nell’aprile 2023, ha comportato orrore e sfollamenti, costringendomi a lasciare la casa della mia infanzia e a trasferirmi in un'altra parte della città. È stato un periodo che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di vivere. Eppure, questo matrimonio ha permesso di ricordare che la gioia della vita quotidiana è ancora possibile anche in mezzo a tragedia e disperazione” spiega Mosab Abushama nel suo La vita non si ferma, il suo amico, lo sposo, seduto con un fucile in braccio nel giorno del suo matrimonio il 12 gennaio 2024 a Omdurman in una terra in cui è tradizione celebrare i matrimoni con spari di arma da fuoco, la gioia e la realtà unite per sempre.
E poi l’attimo in cui una persona si sente il re del mondo, in cima a tutte le vette che ha dovuto scalare. Dopo anni dedicati a realizzare un attimo perfetto, quello di Gabriel Medina alle Olimpiadi del 2024. Emerge da una grande onda nella quinta manche del terzo turno del surf maschile, in vetta al mondo con quel 9,9 quasi perfetto. A immortalarlo, Jerome Brouillet.
La vita e le sue molteplici sfaccettature sono in mostra al World Press Photo nella sala del Colonnato del palazzo della Città Metropolitana di Bari, sino all’8 dicembre. Per chi ha occhi per vederla e cuori per accoglierla.

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