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Daniel Douglas Di Pierro il maratoneta del mare

Daniel Douglas Di Pierro il maratoneta del mare

Forse è stata la pallina da golf di Paolo Pinto a portargli fortuna o forse è stata la sua incredibile tenacia.

Forse è stata la pallina da golf di Paolo Pinto a portargli fortuna o forse è stata la sua incredibile tenacia. Fatto sta che Daniel Douglas Di Pierro, atleta e studente barese ce l’ha fatta di nuovo. Ha nuotato ininterrottamente per 4 ore e 8 minuti da Tarifa, in Spagna a Ceuta, Marocco. L’intera traversata dello stretto di Gibilterra, 15 chilometri e 300 metri. Daniel diventa così il più giovane italiano a compiere l’impresa. Ha sfidato il freddo, con temperature dell’acqua tra i 15,5 e i 16,5 gradi, senza muta o costume intero a proteggersi. Quella piccola pallina donatagli dalla moglie del campione di nuoto barese è diventata ora il suo portafortuna. Ma la fortuna si sa, aiuta gli audaci e Daniel bracciata dopo bracciata negli ultimi cinque anni le sue imprese le ha sempre portate a termine.

La prima, amata da tanti e anche dallo stesso Pinto, lo stretto di Messina. Quegli otto chilometri lo hanno spinto a fare sempre di più, sempre meglio. Così nel 2017 ha alzato il tiro, compiendo la doppia traversata delle Bocche di Bonifacio, unico atleta a riuscirci, da Santa Teresa di Galura sino alla Corsica, 32 chilometri percorsi in 9 ore e 33 minuti (4 ore e 32 minuti per l’andata e 5 ore e 1 minuto per il ritorno). Sembra ripercorrere le orme del suo mito e come lui si è cimentato il 16 maggio nella traversata dello stretto di Gibilterra. Una impresa per la quale Di Pierro si preparava da novembre, coadiuvato dal suo team: Lorenc Feleqi allenatore; Antonio Giunto, preparatore atletico e Francesco D’Amore, nutrizionista. 

Ma non c’è tempo per fermarsi, Daniel ha già la mente alla prossima impresa. Si sta già preparando per la prossima maratona del mare, “volerò negli Stati Uniti dove il 28 agosto cercherò di compiere la traversata che va dall’isola di Catalina a Los Angeles, 36 chilometri da percorrere in notturna. Si parte alle 23 e nuoterò per circa 10-11 ore”. 

Una esperienza che ha delle difficoltà diverse dalle solite, innanzitutto “nuotare di notte, cosa che non ho mai fatto, proprio per questo estremamente stimolante. Nuotando in notturna non si hanno punti di riferimento, la visibilità è ridotta al minimo e la percezione di se è completamente diversa. E poi, la profondità dell’acqua che sarà notevolmente più bassa rispetto al solito e ancora una volta il freddo, la temperatura dell’acqua si aggirerà intorno ai 16 gradi”. Al suo fianco sempre la piccola pallina bianca di Pinto.

E dopo? “Dopo ho tanti sogni, tante traversate in mente, ma sono scaramantico, ora penso a Catalina”.

Proviamo noi a pensare in grande per lui e immaginiamoci il 25enne barese nuotare la Manhattan Island Marathon Swim, 45 chilometri intorno all’isola di Manhattan, oppure volare in Sudafrica per una traversata non lunga ma dal forte valore simbolico, da Robben Island l’isola-carcere nella quale Nelson Mandela ha trascorso 27 anni a Three Anchor Bay. Sette chilometri per entrare nella storia.

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