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Ester Mennella e le storie che nessuno conosce

Ester Mennella e le storie che nessuno conosce

Ester cresce ascoltando i racconti del padre originario di Chieuti, paese arbëreshë dove i nonni parlavano una lingua, per lui, incomprensibile. 

Decide di andare in Albania per scoprire le origini della sua famiglia, vede con i suoi occhi le conseguenze del regime sulla popolazione. Torna e pensa a lei bambina, quando giocava a calcio con suo padre, all’infanzia dei suoi avi in quel paese dall’altro lato del mare e inizia a scrivere. Il portiere più scarso della storia è il suo racconto che è arrivato in semifinale al premio Campiello giovani 2023. In attesa del 14 aprile quando si scoprirà la cinquina finalista, Ester Mennella ci ha raccontato la sua storia.

 

Diciotto anni e già in semifinale al Campiello giovani. Ci racconti questa tua rapidissima ascesa?

Io ho iniziato a scrivere quando avevo dodici anni, un giorno a scuola mi hanno proposto di partecipare al Campiello giovani e ho accettato, ho pensato di mettermi in gioco. Ho sempre scritto nella mia vita, ma non avevo mai fatto leggere a nessuno quello che scrivevo. Non pensavo di arrivare trai 25 semifinalisti, l’ho scoperto tramite la mia professoressa alla cena dei cento giorni, è stato completamente inaspettato, non so che pensare, sono un po’ sconvolta ma anche molto felice.

 

Libri e scrittura, com’è nato quest’amore?

Ho sempre letto sin da bambina. I primi libri erano di Geronimo Stilton, poi crescendo ho scoperto Hunger Games ed Harry Potter. Leggendoli ho iniziato a pensare di voler scrivere anche io.

 

Chi è il portiere più scarso della storia?

Il portiere più scarso della storia è il padre della protagonista che è una bambina albanese che vive durante la dittatura comunista. È il portiere più scarso della storia perché padre e figlia giocano insieme a calcio e la porta è una di quelle in plastica, piccole, con la rete abbastanza stretta. Difficile per una bambina fare goal, così il padre sbaglia di proposito per farla vincere, per questo la figlia pensa che il padre sia il portiere più scarso della storia.

 

Una coincidenza quasi unica, due semifinalisti provenienti dalla stessa scuola, il liceo Lanza di Foggia. Vi conoscete? Vi siete confrontati?

Con Francesco Guerra non ci conosciamo, ci siamo solamente incrociati. Anche io sono rimasta stupita del fatto che gli unici due semifinalisti pugliesi fossero due studenti della stessa scuola. Non ci siamo mai confrontati ma il suo racconto, Unum, verum et bonum, mi sembra interessante, mi ispira molto.

 

Cassandra ti predice il futuro, cosa vorresti che ci vedesse?

Cosa vorrei dal mio futuro? sicuramente vorrei essere una scrittrice, il prossimo anno mi iscriverò alla facoltà di Storia all’Università degli studi di Bari e nel mio futuro, il mio più grande sogno sarebbe quello di viaggiare e di scrivere ciò che vedo. Storie del mondo che nessuno racconta mai, che nessuno conosce, ed io vorrei essere il mezzo per diffondere quelle storie. Spero di riuscirci.

 

Il tuo libro imprescindibile

Un libro imprescindibile per me è Il cacciatore di aquiloni di Hosseini al quale mi sono anche ispirata per scrivere il mio racconto, perché entrambi affrontano un tema storico. Il cacciatore di aquiloni è un libro che mi è rimasto nel cuore e tutti dovrebbero leggere, tutti dovrebbero leggere almeno un libro di Hosseini. Io per ora ho letto solo questo e Mille splendidi soli. Hosseini riporta storie che nessuno ha mai sentito, ed è proprio quello che io voglio fare nella vita, riportare storie che nessuno ha mai conosciuto. 

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