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Libreria Nuova Macelleria Patella, una questione di tempo

Libreria Nuova Macelleria Patella, una questione di tempo

Il tempo corre, immotivatamente, per mettere in moto frenesia che ci distolga dal porci domande, dal fermarci a riflettere.

E’ una corsa senza un fine reale, se non la distrazione di massa. 

Clara Patella guarda quel tempo che corre e spinge “pausa”. Si ferma e crea un luogo in cui il tempo riacquisti il suo andamento reale. In parte segue i battiti del suo cuore, sceglie i locali in cui un tempo c’era la macelleria del nonno, per aprire una piccola libreria indipendente a due passi dalla cattedrale di Altamura. Lascia il nome, lascia i ganci sui quali si appendevano le carni, lasci i marmi, le piastrelle, e veste il tutto di libri, scelti uno per uno, con cura e passione. Il vantaggio di avere una piccola libreria è proprio questo, poter scegliere. “Io scelgo anche il singolo titolo che entra in libreria. La maggior parte deriva da un rapporto diretto con gli editori. Mi piace dare l’idea del lavoro editoriale di ogni singola realtà che ha una cura, un’attenzione che oggi difficilmente si riscontra nei grossi marchi”.

Il ritmo del cuore ma anche i tempi della lettura, del pensiero, della parola. “Per questo, luoghi come questi, sono altro oltre la semplice vendita di libri. Quando ho aperto questa libreria c’era dietro una idea di tornare ad un tempo diverso che non fosse il tempo imposto dai miti della velocità del tutto e subito. Tornare ad un altro tempo”. 

Il tempo necessario per scegliere un libro tra gli scaffali, per sbirciare tra le sue pagine alla scoperta della frase giusta che faccia scattare quella scintilla che ti porta a volerlo acquistare, leggerlo e farlo tuo.

Il tempo di confrontarsi su un autore, e magari non essere d’accordo, la bellezza del dissenso, di un punto di vista diverso dal proprio. Il tempo di sentire la carta sui polpastrelli delle dita, di ammirare la copertina. 

“Se potessi avrei tutto il catalogo Adelphi. Poi ci sono gli imprescindibili, come Jack London, Philip Roth, Faulkner, Steinbeck”. 

Steinbeck e quel suo furore da “terribile è il tempo in cui l’uomo non voglia soffrire e morire per una idea”.

Il tempo che torna sempre, il tempo che Clara ha vissuto tra i libri, dal 2007 anno in cui aprì il cafe libreria club Silencio ad Altamura, omaggio a David Lynch creatore su pellicola del primo Club Silencio, un luogo che galleggia in un mondo onirico, in bilico tra finzione e realtà.

E nelle maglie del tempo ci sono le persone che si incontrano per strada e con le quali Clara ha dato vita a Bari a Caratteri Mobili, una piccola casa editrice che ha seminato tanto e bene. Tra i germogli di Caratteri Mobili c’è la libreria Zaum, oggi Prinz Zaum e il nodo finale si stringe per Clara tornando ad Altamura dove apre la libreria Nuova macelleria Patella. Un luogo familiare, una casa aperta a tutti. Una casa in cui parlare di libri, di tutti i libri. 

Un luogo che parla anche di lei.

Dei suoi libri del cuore: “Roberto Bolaño, I detective selvaggi, che è un’avventura continua, un divertimento. Faulkner con l’Urlo e il Furore. Steinbeck con Uomini e topi, La valle dell’Eden, Furore. Nabokov con Lolita, Melville con Moby Dick, Jack London con Il Vagabondo delle stelle, ma soprattutto con Il richiamo della foresta. Tra i più recenti Cormac McCarthy, con Meridiano di sangue e La strada. Poi ci sono i classici come Paolo Volponi con Corporale, I dialoghi con leucò di Cesare Pavese, il Gioco del mondo di Julio Cortazar”. Quel gioco del mondo di cui si è tatuata sul collo la prima e l’ultima casella: tierra e cielo. 

Dei suoi disegni, piccoli segnalibri che dona ai suoi ospiti-lettori che accoglie mettendo su un po’ di musica, anche in questo una scelta attenta che non segue le mode del momento. Anche la musica va ascoltata senza fretta, la musica, paradossalmente non ha tempo.  

“Questa idea del tempo che rivoluziona tutto, in modo negativo, non la capirò mai” tuona impetuosa Clara che pur non trovando una risposta adeguata da parte della sua città continua nella sua battaglia alla ricerca di un tempo perduto “In Italia si legge molto poco, nel Sud pochissimo. Poi c’è il mostro di Amazon che è una cosa difficile da contrastare. Da un lato ci sono gli sconti, dall’altra c’è questa idea del tempo, del tutto e subito. Questa è una cosa che io non capirò mai”.

Risale quella febbre di contrastare una corsa senza senso. Quel fine ultimo di riappropriarsi del proprio tempo. E per placare questa ansia, per rasserenarsi, quando torna a casa, apre il libro che è sul suo comodino, la raccolta di poesie di Pierluigi Cappello e ne legge una a caso, e tutto torna al suo posto.

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