Visioni d'insieme

Toni Morrison, Harlem, il jazz e l’amore

Toni Morrison, Harlem, il jazz e l’amore

I diritti degli afroamericani, il maschilismo, il razzismo, la segregazione razziale, i diritti civili.

Toni Morrison ha dato voce agli ultimi e agli oppressi, ridisegnando la storia da una diversa prospettiva.

Scrive che “Non può deviare dal sentiero tracciato per lui. Esso lo attira come una puntina sul solco di un disco. Lo fa girare in tondo, sempre in tondo per la città” come i personaggi del suo libro.

Con Jazz, edito da Pickwick e tradotto da Franca Cavagnoli, Toni Morrison racconta una delle tante storie dove l’amore, la città o meglio Harlem e la musica, naturalmente il jazz, si intrecciano dando vita ad un romanzo corale dove anche il fedifrago ha il suo fascino perché “In sua compagnia l’oblio cadeva come polvere”.

Un uomo sposato e la sua giovanissima amante “Solo per te. Ogni cosa, solo per te. Per dare un morso deciso, per masticare il torsolo e sentire il sapore della buccia di una mela rossa che mi sarei portato dietro per il resto della mia vita. Nella camera del nipote di Malvonne con l’insegna dell’uomo che vendeva il ghiaccio nel riquadro della finestra. La tua prima volta. E la mia, per così dire. Per cui, lo ripeto, sarei uscito tutto impettito dal Giardino, tutto impettito!, a patto che tu mi tenessi per mano”. Un amore che trascende le regole, che non è composto, educato, rigoroso o morale.  Un amore umano.

“Dorcas, la tua prima volta e la mia. Sono stato io a sceglierti. Nessuno ti ha scelta per me. Nessuno ha detto, lei fa per te. Ti ho scelta io. Al momento sbagliato, già, e facendo torto a mia moglie. Ma la scelta è stata solo mia. Non credere che ci sia cascato, o che abbia perso la testa per te. Non sono impazzito d'amore, sono rinsavito. Ti ho vista e ho preso la mia decisione. La mia decisione. Họ deciso di seguire le tue impronte. E una cosa che so fare da tantissimo tempo”.

Il suo omicidio in un impeto di folle insensata gelosia e tutto ciò che avviene dopo nelle loro vite in un turbine dove male e bene si mischiano tra loro, dove il dolore è universale e alle volte unisce più dell’amore.

“Ho detto che, prima di conoscerti, sono rinato sette volte, ma allora, là, se eri un uomo di colore o dicevi di esserlo, dovevi rinascere e restare lo stesso a ogni nuova alba e a ogni nuovo tramonto.  E lascia che ti dica una cosa, bambina mia, a quei tempi questo era molto di più che uno stato d’animo”.

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