Florinda Fusco, Il compleanno e altre opere

I versi crollano nelle pagine, frenetici attraversano il foglio, seguono una direzione che porta al basso, alla memoria, ai corpi, alle assenze.

La raccolta Il compleanno e altre opere di Florinda Fusco edizione Argolibri, rivela, a chi non la conoscesse,  la voce della poetessa nata a Bari nel 1972. A Il compleanno seguono La signora con l’ermellino, Il libro delle madonne scure e Linee, l’ordine cronologico è invertito, dall’opera più recente alla più antica, in un viaggio che è percorso di scoperta.

“Datemi/ il sonno, / il sonno,/ - ora -/ in questa tazza-/ il letargo/ della merla,/ il cibo,/ la paura,/ qualcosa/ esce/ dal tronco,/ annuncia/ il grande/ freddo,/ le mani,/ la distesa/ che gela,/ e quel filo/ d’erba/ su cui/ poggiavo/ la guancia,/ anche/ quel filo/ ora/ va/ ghiacciato”. Versi brevissimi nella raccolta Il compleanno, che si susseguono verticalmente, precipitosamente, le pause il tempo inesistente tra passato e presente.

Sogno e visione animano i versi de La signora con l’ermellino, si espandono a riempire orizzontalmente ogni pagina, ogni spazio, come parole, nuvole nell’infinito cielo. “Quando porto a spasso/ me bambina/ vorrei mostrarmi un mondo/ con gli zoccoli ai piedi/ donne con mani di uccello/ che camminano su fili a mezz’aria/ quando porto a spasso/ me bambina/ non capisco la lingua dei grandi/ e batto forte i piedi sul pavimento/ quando porto a spasso/ me bambina/ chiedo al dolore/ di camminare a quattro zampe”.

 Il ritmo è dato dallo sguardo che scorre tra un verso ed un altro, “ossa e capillari fino alle bocche/ stanza organica/ le pieghe metalliche e i pori del corpo (a poco a poco tutto diventa punto)”. I corpi si rivelano, Nicole, Elise, Marie, donne con i loro abiti animano i versi de Il libro delle madonne scure, passeggiano nelle pagine, appaiono e si dissolvono.

E in Linee, la poesia è lama che appare sul foglio, lasciando segni profondi.