Visioni d'insieme

Andrea Bajani, L’amore viene prima

Andrea Bajani, L’amore viene prima

Un piccolo diario, pensieri annotati su fogli, avvenimenti minimi quotidiani, un mese, trenta giorni, parole in forma poetica, racconto.

Il libro L’amore viene prima di Andrea Bajani edito da Feltrinelli è una raccolta di poesie, “canti minuti che raccontano ciò che non si riesce a spiegare forse perché è troppo complesso e al contempo troppo semplice: un neonato nel suo primo mese di vita, quel poco che è tutto e che sconvolge l’esistenza di due persone. La poesia ha pinze speciali, sa prendere le cose minime per poi liberarle, farle volare per tutti”, scrive l’autore.

Riflessioni sui piccoli gesti, sui cambiamenti, sulle nuove consapevolezze, sull’esistenza. “Dopo il parto, paonazzo, non ancora/ il pannolino – tua madre ti teneva/ in braccio, ti guardava in faccia./ in così poco tempo, diceva, passare/ da non esistere a essere un bambino”.

Andrea Bajani, scrittore e poeta, nato a Roma nel 1975, svela in 49 componimenti i sentimenti di un padre, le metamorfosi, le questioni urgenti. “Ovviamente mi domando spesso/ quando avverrà che questi suoni/ che mi escono di bocca, e dall’alto/ di continuo ti cadono sul capo,/ si cristallizzeranno: qual è, cioè,/ la condizione giusta, o la temperatura,/ - ammesso che sia un fatto di natura -/ in cui un suono si solidifica in parola”.

Un mese, trenta giorni, vita, figlio ed essere padre. “Eccomi, adesso, che ti tengo in braccio,/ per le scale, quando arrivano gli amici./ Vale poco ma lo faccio: essere padre/ include anche il premio di consolazione/ del proscenio, stare davanti nella scena,/ sollevare il figlio nelle foto, stare dietro/ il passeggino, farsi portavoce coi parenti./ Torni da tua madre appena se ne vanno”.

Poi la prospettiva cambia, ancora, basta un mese. “Si direbbe che sei diventato umano/ in un momento. È stata una questione/ di sollevamento, di muscoli del collo:/ ti sei voltato quando mi hai sentito/ accanto, hai guardato nello sguardo/ di tuo padre, hai visto quel che c’era./ È così che è cominciata un’altra era”.

È un amore unico, immenso, che nulla chiede.

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