
www.pressinbag.it è una testata giornalistica iscritta al n. 10/2021 del Registro della Stampa del Tribunale di Bari del 10/05/2021.
Ho deciso di fare una passeggiata sul lungomare di Giovinazzo, in compagnia delle mie compagne di classe delle superiori, diventate col tempo
compagne di vita, godendo, insieme, di una giornata soleggiata e ancora calda.
Mi ritrovo ad osservare dettagli e particolari di un borgo che adoro. Il mare è abbastanza calmo tanto che, ovviamente, la gente del posto ne sta approfittando; la confusione tipica dell'estate è scomparsa e anche se solo per un ultimo tuffo o saluto veloce, è lì che si ritrovano gli amici affezionati, direi addirittura legati, a piccoli angoli di pace. Quando si passeggia senza meta né obiettivi, né impegni di alcun genere, e il tempo è solo tuo allora la sensazione di libertà e leggerezza è indescrivibile.
Le battute divertenti si susseguono e di conseguenza le risate, quelle sceme delle adolescenti. Non mancano argomenti attuali perché guardare il mare e non pensare alla “Flottilla” è impossibile. Come impossibile è evitare di perdere veramente le staffe ripensando ai commenti ed ai comportamenti di coloro che dissentono palesemente. Meglio lasciar perdere e trasformarsi, diventare le cosiddette turiste per caso. Con l'immaginazione potremmo trovarci in qualsiasi parte del mondo. Ci perdiamo in pose assurde mentre esploriamo luoghi che abbiamo visitato innumerevoli volte e che, ancora una volta, vogliamo fotografare.
Nella parte interna e più vecchia del paese ci sono stradine e vicoli molto graziosi con piccoli balconi e scalinate pieni di piante colorate, tante chiese e palazzi con corti, molti risalenti ad epoca medievale realizzati da architetti famosi, alcuni di essi, poi, hanno un inestimabile valore aggiunto che sono le finestre sul mare. Una grande piazza con al centro una fontana, quasi quasi lanciamo dentro una monetina col desiderio reciproco di tornarci ancora e soprattutto insieme.
Il piccolo e accogliente porticciolo, oggi silenzioso e tranquillo durante la festa patronale, è gremito di visitatori provenienti da ogni dove, molti risiedono all'estero e tornano dalle loro famiglie di origine in estate anche e soprattutto per ammirare dei fuochi pirotecnici molto spettacolari. Ci sono capitata, casualmente, diversi anni fa ed ho assistito ai fuochi piromusicali, uno spettacolo unico, perché i fuochi erano a tempo di musica: Pink Floid, Adele e anche musica lirica.
Fuori dalle mura di cinta, però, lo spettacolo grandioso rimane il mare ed il sogno ad occhi aperti di vivere in una casetta “vista mare”, ce lo confidiamo ed auguriamo a vicenda. Il mio sguardo si posa su di una fila di alberelli, alcuni completamente secchi, che costeggia il mare. Troppo caldo e poca pioggia ne hanno reso abbastanza difficile la sopravvivenza. Ed ecco uno scorcio che avrebbe meritato di essere immortalato da un bravo pittore: Il mare, una distesa apparentemente imperfetta, le nuvole in fila indiana sembrano salutare educatamente prima di lasciare, finalmente, la scena, e nella chioma secca di uno degli alberelli ecco spuntare una nuova vegetazione, rigogliosa, verde brillante. La linfa vitale ha ripreso a scorrere donando forza e vigore. Non riesco a non pensare alle nostre vite, alla tenacia, al coraggio, alla perseveranza, alla speranza, alla resilienza. Dopo aver temuto di “seccare” e morire per l'aridità e per l'impossibilità di nutrirsi, provare e riuscire a rifiorire.
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