L’ispirazione dall’osservazione, la campagna e gli ulivi salentini oggi stremati dalla Xylella. Nascono così gli alberi sonori, SoundTree.
A produrli due giovani imprenditori salentini che hanno scoperto la loro passione in un viaggio, poco più che maggiorenni, a Verona dove incontrarono per la prima volta un Handpan. Stefano Ingrosso e Giacomo Quarta si appassionano allo strumento e al suono e decidono di aprire nel 2015 una piccola impresa innovativa la Sew Handpan, partono con poco ma con tanta passione e tanto studio. Nel 2024 hanno raggiunto il cinquantesimo Paese e hanno 200 distributori nel mondo per i loro strumenti. La loro diviene una filosofia di vita ispirata alla natura, al suono, allo yoga, alla pratica olistica.
SoundTree è un’opera, una istallazione sonora, un grande albero ispirato alla forma archetipica dell’olivo al quale sono appese campane tubolari in alluminio accordate per emettere note, suoni, realizzata con Paolo Borghi, artista e performer dell’handpan. Un esemplare ha già raggiunto la California, un altro ha trovato dimora nella Masseria Torre Luciana a San Pietro in Lama. Basta colpire le campane con dei martelletti per ascoltare suoni che si riconnettono alla natura e che si accordano al canto degli uccelli e dei grilli. Si crea una dimensione altra in cui stress e ansia si dissolvono con le vibrazioni sonore. SoundTree potrebbe trovare nuove dimore, nuovi spazi nei quali ritrovare equilibrio. Una percentuale della vendita sarà destinata all’associazione Olivami per riforestare il Salento con nuovi olivi.
Suoni e nuove dimensioni, lasciando che gli occhi si chiudano e ipotizzando mondi possibili.