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Le musiche corsare suonano il jazz

Le musiche corsare suonano il jazz

Sono come corsari che salpano i sette mari, su un pentagramma cinque linee, quattro spazi, sette note e l’infinito di fronte a loro.

Nove concerti Dave Burrell, gigante della tradizione afroamericana, Jim Black, Wayne Horvitz e Ralph Alessi, nomi di punta della scena newyorchese, Samuel Braser e Marc Ducret, esponenti di spicco del jazz europeo, Delius Tobias, Francesco Bearzatti, Francesco Bigoni, Boris Savoldelli e Roberto Ottaviano con l’estensione del progetto Eternal Love.

Hanno scapolato la loro stessa tempesta tenendogli testa nella seconda edizione del festival Musiche Corsare, dal 20 al 23 aprile al teatro Forma di Bari, organizzato dall’associazione Nel Gioco del Jazz presieduta da Donato Romito e con la direzione artistica di Roberto Ottaviano.

Il faro che illuminerà la navigazione è George Russell, l’apostolo dell’improvvisazione modale, del quale ricorre il centenario della nascita.

“A Bari mancava un festival in cui si concentrassero in pochi giorni proposte e artisti curiosi del rapporto tra nuova scrittura e strategie improvvisative, come si faceva in Puglia dai tempi gloriosi dell’Europa Festival di Noci e del Talos di Ruvo. E con Musiche Corsare ci rivolgiamo proprio ai curiosi, a quelli che non si accontentano, che collegano le cose, prendono spunto e credono alla cultura come tradizione in movimento” spiega Roberto Ottaviano.

Il primo dei nove concerti è in programma giovedì 20 aprile, s’intitola «Feel of drummatiko», omaggio del batterista Fabio Accardi ai «drummers composers», i batteristi-compositori che hanno segnato la storia del jazz, da Tony Williams a Jack DeJohnette, da Peter Erskine a Billy Cobham, giganti del ritmo ai quali renderà omaggio con Walter Celi (voce e percussioni), Francesco Lomangino (sax, flauto), Fabrizio Savino (chitarra), Bruno Montrone (pianoforte) e Gianluca Aceto (basso).

Doppio set venerdì 21 aprile con l’apertura affidata al progetto Disorder at the Border, che si presenta in versione quartetto con Tobias Delius (sax) in veste di ospite accanto al trio originario composto da Daniele D’Agaro (sax e clarinetto), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zlatko Kaucic (batteria), quindi la stessa formazione cui si deve nel 2022 il disco live «Kataklisma» frutto di un approccio musicale fortemente narrativo. Seguirà il quartetto Sweeter Than The Day nel quale il pianista di area newyorchese Wayne Horvitz (una lunga militanza accanto a John Zorn e Bobby Previte) sperimenta la combinazione tra improvvisazione, rock elettrico e pianismo lirico in compagnia di Francesco Bigoni (sax tenore), Danilo Gallo (basso) e Zeno De Rossi (batteria).

Triplo appuntamento sabato 22 aprile con un concerto mattutino del Mat Trio, formazione che con Marcello Allulli (sax), Francesco Diodati (chitarra) ed Ermanno Baron (batteria) propone un jazz molto dinamico, mentre in serata si terranno gli altri due set. Il primo è dei Dark Dry Tears, con il ritorno di Danilo Gallo (basso) in veste di leader di una band nella quale, accanto a due stelle della scena europea come il clarinettista Francesco Bigoni e il sassofonista Francesco Bearzatti, spicca la presenza di Jim Black, fuoriclasse della batteria e tra gli artefici del «downtown newyorchese». L’altro concerto prevede la performance del duo «telepatico» composto dal trombonista svizzero Samuel Blaser e dal chitarrista francese Marc Ducret, sorta di estensione spigolosa del compagno di avventura.

Chiusura domenica 23 aprile con il solo in matinée del cantante-performer Boris Savoldelli, che alternerà l’interpretazione di brani originali, classici e ardite sperimentazioni vocali, mentre in serata sono previsti il solo di Dave Burrell, il grande pianista americano con le radici ben piantate nella tradizione afroamericana, nonché protagonista del free jazz con Archie Shepp e David Murray, e il progetto What Love, versione estesa del quintetto Eternal Love di Roberto Ottaviano, che con Gaetano Partipilo, Francesco Bearzatti e Marco Colonna forma la potente sezione sax della super band, nella quale l’equilibrio tra scrittura e improvvisazione vede il coinvolgimento di Ralph Alessi alla tromba, Samuel Blaser al trombone, Michele Sannelli al vibrafono, Alexander Hawkins al piano, Giovanni Maier al contrabbasso, Danilo Gallo al basso e Zeno De Rossi alla batteria.

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