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Le città come sogni, una mostra di Michele Volpicella

Le città come sogni, una mostra di Michele Volpicella

Le case, le città. Le linee verticali, quelle orizzontali a delimitare parallelepipedi che si affiancano, si sovrappongono sulla tela.

Tra il bianco e il nero il colore inatteso, come il meriggio d’estate. Sono città, invisibili eppure vedute, sono silenti e sognanti, sono parole che prendono forma. Case, sulle tele come finestre sulle pareti, vedute prospettiche.

È la mostra Le città come i sogni di Michele Volpicella al Museo Civico di Bari. Città, luoghi nei quali vivere e socializzare, dialogare, confondersi, mescolarsi, fuori dal proprio spazio per intessere relazioni. Città poetiche e immaginate, invisibili come quelle di Italo Calvino. Sono segni di colore acceso, come sogni nel buio della notte, sono dimensioni dove si sviluppano sentimenti e sensazioni.

Tre le sezioni in cui si articola il percorso della mostra. Le città come i sogni in cui è perfettamente riconoscibile lo stile dell’artista, dove poetica e pensieri ispiratori, da Italo Calvino a Tommaso d’Aquino prendono forma e nelle opere le città divengono vedute sull’interno volere attraversato dallo spettro possibile dei sentimenti. Poi La contrada dei grandi visionari in cui i maestri della pittura che hanno ispirato Volpicella si materializzano e le loro opere d’un tratto ospitano le città, come un dialogo che non conosce fine. Infine alcune opere a tema.

Michele Volpicella dona alle città una vita nuova, colori per cancellare grigiori, palazzi che nascondono vita. Inesauribili contenitori i parallelepipedi abbandonano la tela per ricordare la propria esistenza. Ed è un battito di ciglia a riportarci al reale, come svegliarsi dal sogno.

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