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Stefano Bollani, un inno alla gioia

Stefano Bollani, un inno alla gioia

Di uno dei suoi maestri, Enrico Rava, Stefano Bollani ha tenuto in serbo un insegnamento prezioso “sperimentare con intelligenza”. E così ha fatto per tutta la sua carriera.

La sua musica non ha confini e lo dimostrano le due incursioni che farà in Puglia, la prima il 16 luglio a Bari dove suonerà al teatro Petruzzelli di Bari con il suo amico di scorribande musicali Hamilton De Holanda. Dieci anni di concerti in giro per il mondo, che si possono riassumere nell’incontro di un pianoforte e di bandolim (mandolino) che risuonano al ritmo della musica popolare brasiliana, tra samba e choro.

Per il suo secondo concerto pugliese cambia veste e torna al suo “Piano Solo”.

In una baia incontaminata tra le stelle cadenti della notte di San Lorenzo risuoneranno le note del pianoforte di Bollani. L’11 agosto il pianista e compositore suonerà alle prime luci dell’alba, al parco dell’Orte, per “Luce d’Oriente in Jazz”, il festival promosso dall’associazione La Ghironda in collaborazione con l’amministrazione comunale di Otranto. 

Bollani ci ha abituati ai suoi concerti eterogenei dove i generi musicali travalicano i confini e si mescolano gli uni con gli altri. Nel suo “Piano Solo” il musicista navigherà a occhi chiusi, trasportandoci tra le sinfonie di Bach e Stravinskij all’armonia dei Beatles, della musica brasiliana e del repertorio italiano degli anni Quaranta. Le note nella musica di Bollani non hanno confini, e se oggi suona il jazz, lo ricordiamo ancora come solista alla Filarmonica del Teatro Alla Scala di Milano, al Santa Cecilia di Roma, alla Toronto Symphony Orchestra. E’ stato diretto da Zubin Mehta e Riccardo Chailly, tra gli altri, e in un passato ormai remoto è stato in tour con Jovanotti e Raf. Perché come ha detto un altro grandissimo della musica, Ezio Bosso “la musica non ha confini”.

Versatile ed eclettico come pochi nel panorama musicale italiano, Bollani torna in Puglia con tutta la sua ironia, perché quando suona si diverte, lo si vede, e dimentica pene e affanni quotidiani. La musica è un piacere fisico come il cibo, è un gioco che fa con un amico, è il divertimento di una sfida con se stessi, è un profondo amore, una intensa passione. Bollani può suonare tutto e rimane sempre se stesso, un musicista che quando suona traspira gioia pura.

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