Under the sun, Sam Youkilis

Uno stormo di uccelli danza in volo, alla finestra un gatto volta le spalle al mare, il cane invece sulle gambe del padrone scruta l’orizzonte.

Ondeggiano le barche dei pescatori sull’acqua e un gruppo di ragazzi a cavalcioni sui loro sup, i riflessi azzurri, blu cobalto, verde smeraldo, volto lo sguardo e in ognuno una nuova sfumatura. Il cielo è sempre azzurro. Intenso.

La conserva è su tavole di legno a prendere il sole, scaldarsi, sciogliersi, amalgamarsi. Il rosso tinge le mani di chi la impasta, guardo le mie, le immagino rosse e calde, posso sentirle bruciare.

Sam Youkilis scatta fotografie con il suo Iphone ogni giorno, ne ha raccolte decine di migliaia - la vita a scatti - diventate ora Under The Sun, una mostra immersiva che ci catapulta nel suo mondo fatto di colori, luci, tradizioni, attimi di vita vissuta, la bellezza del quotidiano. Un lavoro corale che parte dalle immagini e da un certo gusto per la vita per poi animarsi con il montaggio video e audio di Jens Lustraeten che porta lo spettatore per mano nel mondo di Youkilis. Un salto, un respiro trattenuto, la liberazione dell’aria che esce dai polmoni e poi l’incanto. I colori sono versi di poesia, i toni caldi di un tramonto, quelli tenui dell’aurora, l’intensità di una mattina d’estate.

 Il progetto curato da Sophia Greiff, è prodotto da C/O Berlin Foundation, visibile al Phest di Monopoli.

C’è la poesia sciolta nella minestra quotidiana. Ciò che vediamo è ciò che siamo?

Si verrebbe da dire osservando le foto di Youkilis, possiamo decidere come riempire i nostri occhi e quindi decidere chi siamo.