Zucchero, un’overdose di emozioni

Le luci del tramonto colorano i petali dello stadio san Nicola di Bari. La lunga coda ai varchi per entrare. Le scalinate e infine l’attesa.

Il palco si illumina il concerto inizia. Zucchero e i suoi musicisti regalano più di due ore di musica. Le canzoni del cantautore emiliano scaldano le ugole pronte a cantare i grandi successi, da Spirito nel buio a Soul mama, dal Mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle a Diamante, è un continuo viaggio tra rock-blues, soul e pop.  Muove le mani Zucchero, la sua mimica fissata nel tempo, Sere d’estate, e poi la band  con Polo Jones, direttore musicale e bassista, affiancato da Kat Dyson alle chitarre e cori, Peter Vettese all’Hammond, piano e synth, Mario Schilirò alle chitarre, Adriano Molinari alla batteria, Nicola Peruch alle tastiere e Monica Mz Carter alle percussioni, ed ancora James Thompson (fiati e cori), Lazaro Amauri Oviedo Dilout e Carlos Minoso (fiati), insieme a Oma Jali ai cori.

È l’Overdose d’amore tour, un'overdose di emozioni, i ricordi che si intrecciano tra gli spettatori, generazioni che condividono una passione, un’energia che anima il palco. Non si resta delusi, si balla su Partigiano reggiano, Vedo nero, Con le mani, Solo una sana e consapevole libidine… Non si ferma Zucchero se non per un momento intimo in cui parla contro la guerra, contro gli egomaniaci e sulle note del brano Un soffio caldo appare sui ledwall la frase Free Palestine e l’applauso è spontaneo.

In un sabato di giugno, il 21, Zucchero ha regalato ai suoi fan un viaggio nei successi, nelle canzoni che hanno segnato tempi e vite. Un mix perfetto di sonorità che la scenografia integra con i ledwall, luci e visual.

Il tempo sembra non trascorrere, si vorrebbe restare a cantare X colpa di chi? e Diavolo in me, Chocabeck e Hey Man che chiude lo spettacolo. Tra inizio e fine tanti brani da brivido e il cielo di Bari è Così celeste.