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Come Carlo M. Cipolla disegnò sugli assi la stupidità umana

Come Carlo M. Cipolla disegnò sugli assi la stupidità umana

Dicembre 1976, seduto comodamente su una poltrona Carlo Cipolla pensa ai regali di Natale per i suoi amici.

Non una sciarpa, men che meno una cravatta, è un professore di storia ed economia con una propensione all’umorismo. Ha studiato all’Università di Pavia, alla Sorbona di Parigi e alla London School of Economics. Di sicuro non può regalare un fermacarte.

Inizia a scrivere, di economia e delle sue connessioni con l’alfabetizzazione, con l’arte, la scienza e la tecnologia. Si spinge oltre e realizza un piccolo manuale The Basic Laws of Human Stupidity. Ai suoi amici regalerà un libro. 

È talmente divertente ed irriverente che con il passaparola diventa un caso editoriale senza mai essere stato edito. Lo sarà dodici anni dopo. La casa editrice Il Mulino lo pubblica cambiandogli il titolo, diventa Allegro ma non troppo. Un successo editoriale tradotto in tredici lingue. All’interno il suo saggio sulla teoria della stupidità umana e Il ruolo delle spezie (e del pepe nero in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo altro piccolo saggio molto vero e altrettanto divertente pubblicato per la prima volta nel 1973.

Individua cinque leggi fondamentali della stupidità.

Prima legge fondamentale “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”.

Carlo Cipolla, diventato Carlo M. Cipolla per non confondersi con lo storico omonimo morto poco prima della sua nascita, parte con il botto, traccia un grafico che viene preso molto seriamente da studiosi e critici. Mettendo sugli assi cartesiani stupidi, intelligenti, banditi e sprovveduti e valutando l’andamento delle loro azioni.

Seconda legge fondamentale “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa”.

Ecco l’illuminazione, senza la quale ogni persona è stata presa in fallo da uno stupido mascherato.

Terza (e aurea) legge fondamentale “Una persona stupida è una persona che causa un danno a un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”.

Qualcuno a questo punto potrebbe non prendere con la dovuta serietà le argomentazioni di Cipolla, agli scettici ricordiamo che nel 1995 è stato insignito del Premio Balzan per la storia economica, con la motivazione "Carlo M. Cipolla è considerato dai suoi contemporanei come il caposcuola di storia economica che più ha saputo infondere in tale disciplina uno spirito innovatore”.

Arriviamo alla quarta legge fondamentale “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore”.

Se il concetto non fosse ancora abbastanza chiaro postula una quinta legge “La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista”.  Dovrebbe ora essere compiuto il salvataggio del genere umano dalla stupidità. Per sicurezza scrive anche un corollario “Lo stupido è più pericoloso del bandito”.

Amen.

Ah, se tra i lettori dovesse esserci un bandito, uno sprovveduto o uno stupido, gioverebbe ricordare ciò che Carlo M. Cipolla ha scritto nel suo saggio Storia economica dell’europa pre-industriale  “La storia insegna - anche se l'uomo raramente impara - che se Atene piange Sparta non ride”.

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