Il tempo sospeso, un regalo inaspettato, come una istantanea che rende immortale un momento, un attimo, un intervallo. Un’emozione.
In quell’istante tutto è pace, serenità, quiete dopo la tempesta, è l’uragano che si disperde dopo aver scatenato la sua forza. Tutto allora è colori tenui, pastello, delicati, come la tranquillità di un mare che ritrova la sua calma e un cielo che lascia che le ultime nuvole lo attraversino, sospese anche esse nella magia dell’istante.
Non piove più, il sole tarda a ripresentarsi stregato dalla soave visione di una momentanea dolcezza. Sulla riva una donna osserva il paesaggio, rapita da una bellezza eterea, scomparire è un’ipotesi impraticabile, come restare indifferenti. Una piccola lucertola tra le rocce respira aria nuova.
Come in un quadro di Magritte con i colori di Manet, l’impressione del momento si staglia nella memoria che si sfolla, compone un ricordo in una remota cartella pronta all’occorrenza per essere riaperta, ancora di salvezza cui ricorrere quando la tempesta piegherà gli alberi strappando loro le foglie. Sulla soglia del bosco le fate restano in ascolto, gli echi della pioggia sono il suono di piccole gocce che scivolano tra i rami.
Attendere il successivo fotogramma è sperare che il tempo si fermi ancora una istante, come immaginare di essere soli dinanzi allo spettacolo che l’universo mette in scena per i nostri occhi distratti. La luce ricorda l’ora del giorno e la sera è lontana, come la notte e le stelle che stanno a guardare. Naufragare è dolce in questo mare.