Visioni d'insieme

Pifra, emozioni tra disegni e parole

Pifra, emozioni tra disegni e parole

Pifra ha la capacità di interpretare gli umori, gli stati d'animo semplicemente trasferendo i suoi nelle vignette e nelle parole. I suoi post su Instagram sono seguitissimi, ha 94,1 mila followers.

Il pesce è il suo personaggio, con i suoi dubbi, paure ed emozioni. Dopo aver conquistato pazientemente i suoi followers, uno dopo l'altro, ha da poco pubblicato un libro "L'oblio dei ricordi" realizzando con tenacia il suo sogno: scrivere. E con le parole, Pifra, ragazzo siciliano, ci sa fare e sarà per la modernità delle angosce umane, per i crescenti sentimenti di incertezza e la velata ironia, che il suo pesce conquista e fa riflettere. Sincero e senza sovrastrutture, come ben sa chi lo segue, ha risposto alle nostre domande.

Chi è Pifra?

Sono un ragazzo siciliano che ha sempre cercato un modo per potersi esprimere. Ho sempre voluto trovare una forma d’arte che mi permettesse di tirare fuori tutto quello che avevo dentro, e la scrittura è sempre stata uno dei miei sogni. Ho iniziato questa avventura su Instagram lavorando sodo dal primo giorno per portare avanti il mio progetto, ed ho iniziato facendo fumetti, che successivamente ho pensato di unire alla scrittura, alle poesie, alle riflessioni che poi mi hanno permesso di farmi conoscere da un pubblico abbastanza ampio.Non mi dilungo nel parlare di altre cose troppo personali, sono una persona riservata, per il momento preferisco continuare ad esserlo, almeno finché mi è possibile.

Usi disegni e parole in egual misura. Il disegno è al servizio delle parole o viceversa?

La mia attività è nata con i disegni, ma come ho detto prima il mio sogno è sempre stato quello di scrivere. Quindi mi sento di dire che i disegni sono assolutamente al servizio delle parole, che sono ciò su cui voglio porre la maggior attenzione. Le illustrazioni mi aiutano a volte ad arricchire i concetti o ad alleggerire alcune cose che altrimenti potrebbero risultare troppo “pesanti”. Però mi piace il modo in cui ormai disegni e parole vadano quasi di pari passo nei miei lavori, quindi per il momento credo che continuerò su questa strada.

Tu parli moltissimo delle tue emozioni, paure, dubbi, ma di te si sa poco o nulla. Come mai?

Credo che di me si sappia più di quanto tu possa credere, in fondo. Come hai detto parlo moltissimo di dubbi, paure, emozioni e tutto il resto, che credo siano il cuore pulsante dell’anima di una persona. Ciò che non si sa di me sono solo dei particolari che non sono fondamentali per capirmi, lascio che le cose importanti vengano a galla attraverso i miei scritti. Credo che chi mi legga possa farsi un’idea più o meno chiara della mia personalità, tant’è che molte persone mi scrivono che hanno la sensazione di conoscermi e si sentono comprese, capite da quello che faccio. Vorrei che l’attenzione di chi mi segue fosse rivolta ai miei lavori più che a me come persona, anche se alla fine le due cose coincidono.

Per dare un volto e una voce alle tue parole hai scelto un pesce, una creatura che non parla. Un voluto controsenso?

No, non è un voluto controsenso. Al massimo potrebbe essere un’interpretazione di una mia volontà inconscia, ma non consapevole. Nel senso che non pensavo a nulla del genere quando ho creato il personaggio. Il perché della scelta di un pesce mi viene chiesto spesso, e non sono in grado di dare una risposta ben definita, probabilmente perché questa risposta non esiste. Un pomeriggio scarabocchiavo su un foglietto ed è venuto fuori questo pesciolino, mi riferisco al primo che ho disegnato, quello delle vecchie vignette. Devo ammettere che accanto a me però avevo un acquario, potrebbe avermi influenzato. E comunque i pesci sono sempre stati degli animali che mi hanno affascinato, ne ho parlato un po’ anche nel mio libro.

Hai raccolto alcuni dei tuoi disegni e pensieri in un libro “L’oblio dei ricordi”, ce ne parli un po’?

L’oblio dei ricordi è la mia prima pubblicazione con l’editore Poliniani. Pubblicare un libro è sempre stato un mio obiettivo, anche prima di aprire la pagina, e riuscire a farlo è stato abbastanza soddisfacente. Vedere le tue creazioni prendere forma su un oggetto fisico ti dà la sensazione che ciò che fai sta davvero prendendo vita. Nel libro parlo un po’ di me e di come è nata la pagina su Instagram, ci sono delle poesie e dei flussi di coscienza più o meno lunghi nello stesso stile dei contenuti dei miei post. In alcuni punti è davvero come se avessi aperto la testa e versato sui fogli un mio flusso di pensieri, è uno stile di scrittura che ho sempre adorato e credo che continuerò a farne uso anche in futuro.

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