
www.pressinbag.it è una testata giornalistica iscritta al n. 10/2021 del Registro della Stampa del Tribunale di Bari del 10/05/2021.
In una piccola città della provincia di Bari, Acquaviva delle Fonti, da dieci anni esiste uno spazio pensato e dedicato ai piccoli lettori.
È Matite Curiose giocolibreria di Marilda Tria che tra la vendita di un libro e un gioco risponde alle nostre domande.
Come nasce l’idea di Matite Curiose?
Nasce dall'idea di valorizzare la mia città dove dieci anni fa non c'era una libreria per bambini e neanche una biblioteca per bambini. Volevo creare un contenitore culturale per la città e oggi sono molto contenta perché grazie alla mia idea ad Acquaviva si sono sviluppati tanti movimenti intorno alla lettura ed è nata anche un’enorme area dedicata ai bambini all’interno della biblioteca comunale che da poco ha trovato la sua nuova dimora trasferita in un luogo molto più grande che era un ex macello.
Come si sopravvive in una piccola città con una giocolibreria?
Si sopravvive proprio perché si è un punto di riferimento culturale. Perché ci sono periodi in cui magari non si vendono i libri, eh però si parla con la gente, si ospitano comunque tante persone in libreria, si organizzano eventi, si fanno dei laboratori con i bambini e quindi comunque si crea un movimento culturale intorno alla lettura.
Da due anni ospitiamo anche un gruppo lettori adulti, pur essendo una libreria indipendente di settore e questo ci aiuta ad avere un'attenzione sul mondo dell'albo illustrato per bambini, ci aiuta anche a parlare della libreria e affrontiamo temi legati al libro e al suo valore.
Veder crescere un piccolo lettore è un processo culturale?
Assolutamente sì. È un processo che parte nelle famiglie e dovrebbe proseguire nelle scuole, ma la scuola oggi sembra orientata su altro e trascura il libro concentrandosi su inglese e tecnologie. Dovremmo ritrovare il valore del libro.
In questi dieci anni ha mai pensato a chi saranno questi bambini tra dieci anni?
I primi bambini che frequentavano la libreria 10 anni fa quest'anno si iscriveranno alcuni al liceo classico, alcuni liceo scientifico, quindi, quando tornano da lettori e vengono ad ordinarmi i libri che ormai sono fuori dal target dalla libreria io sono contentissima. I ragazzi che adesso frequentano la scuola media tornano da lettori consapevoli, perché vengono a scegliersi le graphic novel. Io apprendo da loro nuove competenze su manga e libri games. È uno scambio culturale.
Come si resiste?
Questa domanda me la faccio tutti i giorni. In questi 10 anni, io ho fatto anche altre scelte, la libreria è diventata una libreria di famiglia. Ed io ora insegno e me ne occupo nei ritagli di tempo. Spesso mi chiedo se non sia il caso di chiudere, però davanti a questa scelta, poi non riesco mai a farla in realtà perché penso che le librerie debbano resistere, debbano continuare a buttare dei semi nei paesi, soprattutto in paesi come un paese piccolo.
Noi siamo 20.000 abitanti. Abbiamo una libreria generalista, ci sono cartolerie che vendono anche i libri, però penso che i presidi come Matite curiose siano un punto di riferimento per i bambini, per i ragazzi e per le famiglie. Credo che siano importantissimi nei nostri paesi che piano piano si stanno spegnendo.
Per questo dobbiamo resistere e resistiamo.
Se domani un ragazzo o una ragazza venisse da lei e le dicesse che vorrebbe fare il libraio?
Risponderei che è difficile ma augurerei loro di farlo.
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