Visioni d'insieme

La fortuna dei Beede, Suzan-Lori Parks

La fortuna dei Beede, Suzan-Lori Parks

Un romanzo corale, un viaggio dal Texas all’Arizona di una famiglia afroamericana, povera e strampalata nel 1963.

Snipes che vende bare personalizzate, Laz che va in giro con la macchina delle pompe funebri del padre, zio Roosevelt ex predicatore che ha perso la vocazione, zia June senza una gamba e poi Willa Mae Beede la più grossa bugiarda del Texas ora morta, Dill la sua amante che alleva maiali e vive come fosse un uomo e Billy Beede, sua figlia, incinta di Snipes che dopo averle giurato amore eterno e un matrimonio riparatore non si fa trovare il giorno del matrimonio, in compenso fa incontrare la moglie con la giovane Billy.

Ci sono un sacco di famiglie in cui potevo nascere, famiglie più fortunate, o più ricche, ma essere un Beede vuol dire essere capace di sopportare l’insopportabile, perciò mi sa che preferisco essere un Beede piuttosto che chiunque altro al mondo” dice la giovane Billy, perché quando tutto va storto fa comodo essere una Beede.

Il libro La fortuna dei Beede edito da Sur, romanzo d’esordio della vincitrice del premio Pulitzer per il teatro, prima afroamericana a riceverlo, Suzan-Lori Parks, tradotto da Andreina Lombardi Bom, è un rocambolesco susseguirsi di guai e disavventure o come ha scritto il Washington Post “Il coro di voci racconta le storie intrecciate di Willa Mae e della figlia con tale brio e armonia che non riuscivo a smettere di leggere. Perfino i personaggi più secondari sono vividi e indimenticabili”.

La giovanissima Billy Beede vive con gli zii in un caravan, dietro la stazione di servizio che gestiscono su un’autostrada e decide di diseppellire la madre per prenderle la collana di perle e l’anello di diamanti con cui, forse, era stata seppellita, come ricompensa per tutti i dolori inflitti e soprattutto per mettere fine alla sua non gradita gravidanza.

Mamma diceva che era capace di vedere il Buco nelle persone. Un punto debole, un punto sensibile, una breccia, un punto cieco, un Prurito, un Vuoto, chiamatelo come volete, io lo chiamo Buco. Per avere la meglio in una situazione devi capire qual è il Buco di una persona. Tutti ne hanno uno, solo che non tutti ce l’hanno nello stesso posto. Un uomo può avere un Buco da qualunque parte: in testa, nel portafoglio (vale a dire che butta via i soldi), in tasca (vale a dire che non ha soldi da buttar via ma gli piacerebbe averne un po’), nei pantaloni, nelle budella, nella pancia, nel cuore”.

Billy cerca il buco in ogni persona, a volte lo trova, ostinata arriva sino alla fine, ad un epico finale.

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