È una storia d’amore, delicata, travolgente, profondamente legata alla terra, un canto per la vita, per le emozioni che appassionano.
Melodia della terra, Giamilja, di Tschingis Aitmatov, Minimarcos edizione, traduzione di Andrea Zanzotto, è un racconto delle forme dell’amore, delle capacità del cuore di mutare i suoi battiti accordandoli al suono della passione.
Giamilya è una ragazza ribelle, che sa cantare ed ammaliare, al suo fascino non si può resistere. il marito Sadyk, dal fonte, le scrive lettere prive di attenzioni. ad innamorarsi di lei, perdutamente è un uomo appena tornato dal fonte, Danijar. E poi c’è Seit il giovane cognato di Giamilja anche lui travolto da una incontenibile passione che tenterà di trasporre su una tela attraverso la pittura.
“Un calore soffocante bruciava le labbra disseccate. Una terra screpolata, arsa, resa rovente e abbagliante per tutto il giorno, sembrava ora raffreddarsi, coprirsi d’un candore salso. E nello stesso miraggio biancastro di sale ondeggiava al tramonto un sole senza forma, vacillante. Laggiù, sull’orizzonte indefinito, s’adunavano nembo temporaleschi, d’un rosso arancione. Un vento arido arrivava a raffiche, facendo spumeggiare il morso dei cavalli e scuotendo pesantemente le criniere, e s’allontanava, agitava per i pendii scope d’assenzio”, perché il canto d’amore non prescinde dai luoghi, dalla natura, dalla bellezza.
Tschingis Aitmatov, Ministro di Gorbacëv durante la Perestrojka, scrive con una penna unica, bellezza e passione emergono nel suo stile, coinvolgono il lettore in un desiderio di voltare pagina, di conoscere la fine e al tempo stesso di restare sospeso in attesa del punto godendo di ogni singola virgola.