La Note sfodera tutto il suo coraggio per scollinare gli ottocentoquarantadue metri sul livello del mare e giungere a Monteleone di Puglia.
Salite con il cambio tra prima e seconda marcia, tra boschi verdi e lussureggianti, ed ancora campi dove la mietitura è già finita. Nel piccolo borgo al confine con la Campania, l’aria fresca è un sollievo dopo l’afa del pomeriggio e la provincia di Foggia regala nuovi inaspettati panorami. Nel centro del paese ad attenderci Fabiola Addorisio e Vincenzo Filomena e il loro negozio dove trionfano i colori delle verdure e degli ortaggi e si possono trovare legumi tipici del territorio. Questa è la patria del “fasul mbriac” dice Vincenzo, “fagiolo ubriaco perché quando si raccolgono capita di vederne alcuni dal colore rosa, come il vino”, e sorride mentre affonda la mano in un sacco e fa vedere la colorazione dei fagioli.
Al suo fianco Fabiola non nasconde la sua passione e la sua storia, ci racconta che sua nonna “Vincenza Lamanna è stata una delle protagoniste de lu ribell, il primo movimento di protesta fatto dalle donne contro la dittatura fascista per rivendicare la propria libertà. Lei è stata una delle ideatrici di questo moto di ribellione ed è stata arrestata insieme a tante altre e altri manifestanti. E mentre era in prigione uno dei suoi figli perdeva la vita sminando un campo dalle mine dei tedeschi”. Fabiola racconta la storia di sua nonna e poi dell’incontro con Vincenzo, suo marito dal 1991, dell’idea di aprire questa piccola attività nel centro del paese, un luogo di incontro dove è ancora possibile barattare una manciata di ceci per i fichi fioroni. Ed ancora degli orti, dell’accoglienza, delle feste condivise, della pietra viva memoria del tempo.
L’aria fresca della sera arriva pungente, è tempo di partire con la consapevolezza di aver trovato un luogo familiare, semplice, spontaneo, meta per un prossimo ritorno.