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I capricci di Francisco Goya

I capricci di Francisco Goya

Le incisioni di Francisco Goya colorano di nero gli spazi del castello Carlo V di Monopoli e non è  l’inchiostro ma è il buio dell’umanità.

Per la prima volta in Puglia Los Caprichos, i capricci, una serie di acquaforte e acquatinta dell’artista spagnolo, realizzata durante gli anni novanta del XVIII secolo. Un racconto spietato dei vizi e delle bassezze della Spagna di allora, una visione reale di una umanità lacerante prigioniera delle proprie nefandezze e stregonerie. Nel materiale umano non mancano riferimenti a politici ed esponenti del clero. La prima edizione vede la luce il 6 febbraio del 1799, in meno di 48 ore il Tribunale dell’Inquisizione ritira l’opera dalla circolazione.

La rappresentazione della realtà, spietata ed efficace, fa emergere ancora ora una visione cristallina della vita odierna dove il male non è che un capriccio, privo di qualunque motivazione se non quella banale della manifestazione di un potere.

Tra le incisioni Il sonno della ragione genera mostri, un uomo sprofondato nel sonno e le bestie mostruose e minacciose che la mente genera. La fantasia come motore delle creazioni, la fantasia come propulsore dell’arte. Intorno protette nelle teche il racconto disilluso della vita quotidiana, di persone, uomini e donne, immortalate nel compimento di un atto, nulla è lasciato al caso, tutto studiato e disposto perché sia vero, allora come ora. Leggere le didascalie sotto ad ogni opera è dare parola al pensiero manifesto che l’osservatore ha guardando l’incisione.

La mostra Los caprichos di Francisco Goya è ospitata nelle sale di Castello Carlo V a Monopoli per il PheST.

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