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Canova eterna bellezza

Canova eterna bellezza

Bianco, marmo modellato, forme sottratte ai blocchi, togliendo, levigando. Umana espressività in statue che parlano pur non avendo voce.

Sorprende la bellezza dei corpi, la potenza espressiva nelle opere scultoree di Canova. Roma celebra il lavoro del grande artista con una mostra a lui dedicata a Palazzo Braschi Museo di Roma “Canova Eterna Bellezza”, fino al 15 marzo, oltre 170 opere da importanti musei e collezioni italiane e straniere per raccontare la storia tra l’artista e Roma. Una mostra che è un percorso espositivo che si dirama lungo diverse direttrici per conoscere ed apprezzare l’artista che ha segnato un’epoca e il superamento della stessa, in bilico tra antico e moderno. Canova e Roma, il suo rapporto con i papi, i suoi disegni e i modelli per i mausolei papali. Canova e le opere espatriate, Canova e i bassi rilievi su Socrate che difende Alcibiade nella battaglia di Potidea, il gesso del gruppo Amore e Psiche stanti e tante altre opere, lungo le sale. L’amorino alato che sul piedistallo girevole si mostra in tutta la sua bellezza all’occhio dell’osservatore che resta immobile ad osservarlo da ogni angolazione. Dopo il volto di Napoleone e un ritratto del Canova, potranno osservarsi i Pugilatori, nella semioscurità, dove la luce delle candele rivela i dettagli. Così come l’artista voleva. Ma questo percorso espositivo lascia spazio anche alle fotografie canoviane di Mimmo Jodice, 30 scatti delle opere di Canova attraverso lo sguardo di uno dei più grandi maestri della fotografia. Ed ancora la riproduzione in scala reale del gruppo scultoreo di Amore e Psiche giacente, da una scansione 3d del gesso preparatorio ad una scultura in un blocco di marmo bianco di Carrara realizzata in 270 ore da un robot.

Ultima immagine della mostra curata da Giuseppe Pavanello, la Danzatrice con le mani sui fianchi dal Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, leggerezza ed eleganza, linee morbide nelle pieghe della veste, il marmo che si fa movimento lieve come un passo di danza. L’opera chiude la mostra, sul suo piedistallo girevole, con le pareti coperte di specchi, danza sotto gli sguardi degli ammiratori. Non basta un giro, vorresti restare lì, per non scrivere la parola fine.

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