Cultur&motive

Orodè Deoro, mosaici di luce

Orodè Deoro, mosaici di luce

Mosaici dai colori vivi, accesi, tra i reperti del museo archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce, attirano lo sguardo del visitatore.

Muse, dee, donne, giochi e sogni animano le sale. Le opere di Orodè Deoro, artista pugliese che ha sviluppato la tecnica del mosaico ceramico a “Vincent City”, casa museo di Guagnano, interrompono plasticamente la linea storica per aprire spiragli al moderno e al contemporaneo. Giocare con le tessere, animare volti, accendere passioni, spingere a riflettere e pensare quanto ancora resta da dire.

I reperti e i mosaici si confrontano superando le teche nelle quali ben mimetizzati alcuni mosaici richiamano i vasi esposti, così come gli archivi teatrali in biblioteca comunicano con le carte dell’artista. È quasi un sussurrarsi di parole che divengono suoni, colorandosi dei toni delle tessere, gli sguardi sono visioni del mondo e indagano l’essere umano come a volerlo scandagliare per coglierne l’essenza.

Dimensioni nuove si aprono al visitatore che si sente osservato, scrutato, che si chiede quali siano i suoi sogni e le sue muse, quale idee albergano nella mente affollata e se ci sia una via da percorrere per ritrovarsi e ritrovare pace tra le strade. Orodè Deoro trasforma la materia e tesse  messaggi precisi da scoprire assorbendoli, lasciandosi quasi attraversare scomponendo e ricomponendo nella propria memoria il mosaico colorato. Le tessere allora diventano spazi da assorbire e riempire della propria essenza. La luce che attraversa le opere di Orodè Deoro è tale da illuminare il buio che ognuno porta dentro.

 

 

La mostra è disponibile fino al 28 settembre.

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