Affidò le sue impressioni sulla città ad un articolo pubblicato su Il popolo di Roma nel 1951, Le due Bari.
E a quel racconto, a quelle impressioni, si rifà lo street artist Fedeliano Nacucchi, FN KEY?, nel realizzare, con RetakeBari, per il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, un murale su una parete del sottopasso Duca degli Abruzzi che collega via Capruzzi alla piazzetta Sant’Antonio.
L’artista è all’opera nonostante le avverse condizioni meteo degli ultimi giorni gli abbiano impedito di lavorare. Sale e scende dalla scala, pennello in mano, guarda e osserva il disegno, regola ombra e luce, mentre lungo la strada le auto sfrecciano quasi ignorandolo. Il viso di Pier Paolo Pasolini si intravede già. “Un lato più chiaro e un lato più scuro, e negli occhiali il riflesso di un tramonto o di un’alba sul mare”, spiega l’artista osservando la sua opera prendere forma.
“Mi sono ispirato al suo racconto, dopo un suo breve soggiorno in città. Descriveva una città molto cupa di sera mentre la mattina la vedeva come una città solare”.
“Davanti a me nelle viscere della Bari conosciuta, distesa contro il mare, gli autobus passavano radi, internandosi con urli di rapaci dentro vie che non portavano in nessun luogo”, scriveva Pasolini della sera al suo arrivo in città.
“Che freschezza, la mattina a Bari! Alzato il sipario del buio, la città compare in tutta la sua felicità adriatica. Senti il mare, il mare, in fondo agli incroci perpendicolari delle strade di questa Torino adolescente: un mare generoso, un dono, non sai se di bellezza o di ricchezza. … Qui tutto è chiaro: anche la città vecchia, dalla chiesa di San Nicola al castello svevo, pare perennemente pulita e purificata, se non sempre dall'acqua, dalla luce stupenda”, scriveva sottolineando l’altra faccia della città.
“Il mare negli occhiali, l’alba o il tramonto, il chiaro e lo scuro sul volto, a segnare la duplice visione della città", spiega ancora FN KEY? sottolineando che per lui “è un’alba che perfettamente si accorda alla frase che capeggerà lo skyline della città sul murale tratta da Lettere luterane di Pier Paolo Pasolini ‘ed ecco che essi ti insegnano a non splendere. E tu invece splendi!’”.