Sarà perché percorrere la strada con accanto un amico è più divertente che sfidare se stessi premendo sull’acceleratore guardando i giri.
Sarà perché cantando in due ci si può permettere di stonare, tanto la colpa è sempre dell’altro che ha sbagliato tonalità e possiamo continuare a sentirci stelle a Sanremo, di quelle serie senza auto-tune. E poi un amico a cui rompere le scatole con narrazioni enciclopediche di cavilli condominiali è sempre utile.
Lo sapeva bene Siracide quando affermava che “l’amico fedele è solido rifugio, chi lo trova, trova un tesoro”, ed ancora per Pam Brown “un amico è la persona con la quale osi essere te stesso”. Con un amico non puoi certo fingere di essere qualcun altro perché “l’amicizia non è niente altro che una grande armonia di tutte le cose divine e umane, insieme con la benevolenza e l’affetto”, affermava Cicerone e poi “l’unico modo di avere un amico è di esserlo” sosteneva Ralph Waldo Emerson. Con chi dare fondo ad un barattolo di Nutella in una sera fredda d’autunno in cui fuori piove e il caminetto in casa è dolce tepore? Solo con un amico disposto al sacrificio! Anche perché “un amico è un regalo che si fa a se stessi”, sosteneva senza timore di essere smentito Robert Louis Stevenson. Che esistenza sarebbe senza un amico? Non avrebbe senso. “Ovunque tu sia, sono i tuoi amici che fanno il tuo mondo” scriveva William James e per Seneca “I veri amici rappresentano l’uno per l’altro il mondo intero”.
“Sapere che c’è qualcuno che ti sa comprendere malgrado la distanza o i pensieri inespressi, fa di questa terra un paradiso”, scrisse Johann Wolfgang Von Goethe.
È Louise May Alcott a cogliere l’essenza “«Resta» è una parola affascinante nel vocabolario di un amico”. Resta.