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Maruggio, il fascino silenzioso

Maruggio, il fascino silenzioso

Potrebbe sembrare il posto ideale dove ambientare un moderno film di Sergio Leone, con i duellanti che si sfidano sotto il sole nel silenzio.

Un silenzio dettato in estate dal desiderio irrefrenabile di chiudere le persiane e riposarsi all’ombra nelle proprie abitazioni. Tra le 13 e le 16 le strade sono deserte, i bar chiusi, eppure resta la bellezza della luce che illumina gli angoli e le facciate, invitando alla scoperta del centro storico. Maruggio in provincia di Taranto conserva, nonostante la modernità delle nuove costruzioni, un fascino misterioso, fatto di sussurri tra i vicoli deserti che rimandano ad altre epoche, ad altre avventure.

Le pietre rivelano storie secolari, come il palazzo dei Commendatori, edificato nel 1368 per volontà dei cavalieri dell’ordine di Malta, fregiato da un trittico e che si affaccia su piazza del Popolo. Sull’arco di entrata lo stemma del commendatore Alliata che si ripete sulla facciata della chiesa matrice dedicata alla Natività della Vergine Maria del XV secolo. La chiesa madre con il suo rosone non rimase indenne al terremoto di Nardò del 1743.

Maruggio non è solo il suo centro storico, circondato dal verde dei boschi, il litorale con Campomarino, le torri costiere, le dune sabbiose, la cappelle votive nelle strade di campagna, le masserie, le aree archeologiche.

Da visitare nelle ore in cui non si riposa, quando gli abitanti invitano a guardare il loro paese, a passeggiare per le strade, osservando palazzi, chiese e monumenti. Le sfide dei duellanti rinviate a tempi migliori, un ritorno alla pellicola, mentre si osserva il sole.

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