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Santa Caterina, il mistero templare di Conversano

Santa Caterina, il mistero templare di Conversano

Quadrati, cerchi, ottagoni, simboli cari ai cavalieri templari si ripetono nella piccola chiesa di Santa Caterina nelle campagne di Conversano.

Tra gli ulivi che la circondano e un carrubo che le fa da guardia, il tempietto in pietra bianca riflette l’abbagliante luce del sole che rimanda echi di un Oriente vicino.

Quattro absidi su una base quadrata e poi semicerchi a formare un quadrilobo, un tiburio ottagonale, un tetto piramidale e un campanile quadrangolare. Nella forma è svelata la storia di questo luogo di culto, trasformato poi in ossario per secoli.

Forse dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, forse fatta costruire da una nobile famiglia del luogo. Le prime tracce certe risalgono al 1372, in un documento sulla sua manutenzione si cita il conte che tanti figli diede alla sua città, Luigi d’Enghein.

Il cielo azzurro di Puglia le fa da sfondo, le pietre una sull’altra dal vicino muretto a secco alle absidi. Un fico selvatico è riuscito a nasce e crescere e farsi largo tra le sue pietre, il campanile punta verso un infinito di stelle e nuvole e sconfinati spazi.

La piccola porta in legno è sbarrata, non si può accedere lì dove veniva venerata la santa che convertì quaranta retori inviati dall’imperatore Massimino D’Aia per riportarla al culto del paganesimo.

La santa insieme a Maria Maddalena e Santa Margherita era venerata dai templari, quella dalle cui vene sgorgò latte, simbolo di purezza, quando fu decapitata.

Un anello, una palma e una ruota sono i simboli che la contraddistinguono, contenuti nel suo spirito libero e alto. Devoto alle arti e al sapere. Qualcuno sussurra fosse Ipazia e allora il martirio stravolgerebbe la sua leggenda.

Anche Caravaggio dedicò a lei la sua arte dipingendola con una spada in mano, gli angeli più benevoli, si narra la portarono sulle ali sul monte Sinai, dove riposa per l’eternità.

Le cicale cantano un inno senza fine alla vita, l’aria densa del profumo di ciliegie satura i sensi, la polvere si alza dalla terra e vortica nell’aria, tutto è immobile eppure danza davanti alla santa.

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