Non chiediamoci prima ancora di iniziare a sfogliare le pagine del libro chi sia l’altro che scrive. È una scoperta che vien fuori piano
lentamente, verso dopo verso. Ed è una scoperta di assenza, un tentativo di ritrovarsi, non nelle pagine ma nelle contrapposizioni.
Un altro che ti scrive, di Cristiano Poletti, edito da Marcos Y Marcos, è una raccolta poetica nella quale l’autore indaga con chiarezza il legame con il padre chiamando a raccolta la storia, un percorso tra citazioni e rimandi che si amplifica per giungere a nuove conoscenze.
“Ed ecco in cielo per poco/ si apre nel suo segreto/ il sole. È un mare invernale. Tra/ la solitudine della terra e il suo rimedio/ c’è vento e distanza. Lì si disegna/ la barca, il segno/ che un’altra vita ti chiama, che/ una vita basta a non spegnerti./ Ecco a te, figlio dello sguardo e del colore,/ a te che non sei nel sonno delle parole”.
Memoria e paesaggio, vita e morte, un percorso mirato, studiato, perseguito, per giungere alla consapevolezza del proprio sguardo.
“di nuvola in nuvola passa il diavolo e tu dovevi/ crescere dove nasce una sillaba e la parola/ alba poi sparire una notte e nei giorni prima/ ferire. Dio, quel rosso che vicino si tende/ viene dal lampo e subito/ è incendio”.
È un viaggio intimo, a tratti, è un confronto con numerosi altri autori, è porsi una domanda su cosa sia vivere. La risposta la cerca il lettore tra i versi, tra le montagne e i boschi, tra le tante citazioni, tra la solitudine e la comprensione. È un altro che ti scrive ed è se stesso.